Seconda chiama per l’elettorato di centro-sinistra in questa prima domenica di dicembre caratterizzata, sin dalle prime ore del pomeriggio, da un significativo calo dell’affluenza, da polemiche sulle regole di voto, che hanno escluso quanti non hanno preso parte al primo turno, e da forti piogge.
Si riduce la rosa dei candidati e, parallelamente, anche la partecipazione al voto registra un’evidente flessione.
Significati i dati, monitorati nel corso di questo pomeriggio, che hanno interessato la zona nord della città: nei seggi presenti in un’area ricompresa tra Ganzirri e l’Annuniziata, tra le 15:00 e le 17:00, i numeri della partecipazione al voto parlano chiaro e registrano un netto calo del numero dei votanti, che però non sembra allarmare gli organizzatori: “Si tratta di un calo fisiologico – spiegano – ampiamente prevedibile”.
900 le persone che hanno preso parte al voto recandosi al gazebo allestito presso l’istituto elementare Elio Vittorini intorno alle 15,30, mentre 300 invece, sono stati i votanti registrati intorno alle 17,00 nei locali della IV Circoscrizione.
Tanti coloro che, non avendo preso parte la voto la scorsa domenica, si sono visti negare la possibilità di riparare ad un assenza considerata, senza possibilità di appello,“ingiustificata”.
Tanta la paura di brogli e possibili infiltrazioni, finalizzate a condizionare il voto, da parte di elettori appartenenti ad altri schieramenti politici.
Una scelta operata dal vertice del Partito Democratico che ha diviso il popolo di centro-sinistra: “Non condivido questa scelta, anzi la trovo anti-democratica – spiega Anna, 60 anni, insegnante ed elettrice del PD – bisogna dare a tutti la possibilità di partecipare al voto: coinvolgere anche gli indecisi, coloro che per scetticismo hanno bisogno di vedere con i propri occhi che intorno a questa iniziativa esiste consenso e partecipazione, sarebbe stato un importante segnale”.
Sulla stessa linea anche Elena, 70 anni, pensionata, elettrice di centro-sinistra: “Per me si tratta solo di una limitazione alla partecipazione al voto di cui non capisco la finalità – spiega- se qualche elettore di centro-destra avesse avuto intenzione di infiltrarsi lo avrebbe già fatto sin dal primo turno”.
Nettamente favorevole all’esclusione di coloro che non hanno preso parte al voto al primo turno è Giovanna, 65 anni, impiegata ed elettrice del PD: “Bisogna rispettare le regole: è il sale della democrazia, non si possono cambiare in corso d’opera. Trovo giusto tutelare questo strumento di partecipazione democratica da ingerenze esterne”.
E se c’è chi come Antonio e Maria Grazia non credono ad una volontà di partecipazione improvvisa, Lucia 46 anni e la figlia Laura di 24 non hanno potuto prendere parte al voto perché assenti ingiustificate al primo turno: “Pur comprendendo le motivazioni di questa scelta – spiegano – non possiamo nascondere la nostra delusione per non aver potuto esprimere la nostra preferenza”.
Emma De Maria