MESSINA – La Biblioteca regionale “Giacomo Longo” di Messina ha 600mila, tra libri cd e documentazioni varie, ma non ha una “casa” sicura. Sotto sfratto, i locali nella sede centrale di via I Settembre sono di proprietà della Curia, la Biblioteca non ha una prospettiva certa riguardo al futuro della sede. Nel progetto per la cittadella della cultura, nell’ex ospedale “Margherita”, alla struttura era destinato il padiglione 10. Ma, malgrado sia un progetto esecutivo e si potrebbe partire subito con il bando di gara, questo padiglione non è stato inserito nel’ambito dei fondi Fsc 2021-27 per lo sviluppo e la coesione.
La Biblioteca è diretta da sei anni dall’avvocata Tommasa Siragusa (foto nella gallery), che promuove un costante impegno culturale per fare conoscere questa realtà. Realtà che ha anche due sedi distaccate: i magazzini in via La Farina e l’emeroteca, unica nel sud d’Italia, in via Consolare Pompea a Sant’Agata.
In realtà, alla Biblioteca regionale servirebbero 10mila metri quadri, mentre al padiglione 10 dell’ex “Margherita” sono disponibili circa duemila e trecento metri quadri. E quindi servirebbero anche altri padiglioni. A Palermo hanno ristrutturato la sede storica. A Catania è stato acquistato lo spazio, per la Biblioteca regionale, del monastero dei benedettini. Anche a Messina quest’istituzione dovrebbe avere un ruolo centrale, senza rimanere in una situazione precaria.
Mostre, presentazioni di libri, esposizioni di libri antichi, visite anche dall’estero per visionare il fondo del SS. Salvatore: nel frattempo, la Biblioteca continua la sua attività. In una sede più adatta e moderna, e soprattutto stabile, avrebbe ancora più opportunità per farsi apprezzare.