Non ricordavo che le stupende finestrelle bifore con arco a sesto tondo del campanile del Duomo fossero rosa… Ci sono quindi rimasto un po’ male quando, alzando gli occhi al cielo (non per un’improvvisa crisi mistica…) mentre camminavo nella limitrofa Piazza Immacolata, mi sono accorto che la torre campanaria che ospita l’orologio astronomico animato è invece “colorata”.
Sarà stato perché ho l’abitudine e il piacere di guardare le cartoline d’epoca in bianco e nero, insomma, ma quel rosa, più “shocking” che tenue, mi è parso un po’ stonato con la bella struttura slanciata (alta circa sessanta metri è a forma di torre con tetto a cuspide) ricostruita dopo il terremoto del 1908.
Incuriosito per la “novità”, visto che anche altre immagini policrome non hanno fatto che confermare i miei piccoli “dubbi”, ho chiesto ad altri amici appassionati di storia di Messina se ricordassero il campanile con il vestitino da “pantera rosa”. “Perché, il campanile è rosa?… mi hanno risposto in tanti.
Un piccolo “mistero personale”, quindi, “avvolge” il gioiello meccanico commissionato dall’Arcivescovo Angelo Paino alla ditta “Ungerer” di Strasburgo nel 1933. E’ vero ed evidente che ci sono stati lavori di restauro sulla magnifica torre. Saranno stati, di certo, progettati e posti in essere da persone competenti in materia seguendo le linee artistiche e architettoniche più adeguate; ma, se mi permettete di esprimere un parere personale, lo storico campanile con le bifore “pink” non mi piace…
Le ricordo grigie (potrei anche sbagliarmi), come il colore che avvolge tutte le quattro altissime pareti della torre simbolo della nostra città, ma certamente maestose nel loro “grigiore”. Così come maestosa, ma non “grigia”, era, un tempo, la nostra Messina che oggi si colora di rosa… shocking.
Cesare Giorgianni