L’ombra del dissesto, o della mancata dichiarazione di dissesto, sta dietro alle due inchieste sui Bilanci di Palazzo Zanca (quella sull’ex giunta Buzzanca e questa più recente sull’ex giunta Accorinti).
L’omessa dichiarazione di stato di dissesto, attraverso bilanci che puntavano ad allontanarlo o a dissimularlo, è stata anche, in tutti questi anni, motivo di scontri, polemiche, richiesti d’interventi.
I primi a ricordare ad Accorinti che in campagna elettorale si era dichiarato per il dissesto salvo poi dirottare su un Piano di riequilibrio che si è rivelato poco fattibile, sono stati gli ex consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo.
Proprio sui bilanci si è consumata la definitiva frattura tra i due consiglieri e la giunta Accorinti, con una conferenza stampa che porterà alle dimissioni in nome della coerenza. Anche negli anni successivi Gino Sturniolo è più volte tornato sull’argomento, con particolare attenzione sui debiti fuori bilancio e sui maxi creditori.
Anche CapitaleMessina, favorevole al dissesto piuttosto che ad un’agonia lunghissima, ha più volte posto l’accento su bilanci che avevano fragili basi.
Nel 2015 la consigliera comunale Antonella Russo presentò una proposta di delibera per chiedere l’arrivo in città degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze
“La delibera- ricorda oggi la Russo- venne bocciata, ma gli ispettori ministeriali in città sono arrivati lo stesso, due anni dopo, ed hanno spulciato i bilanci del comune di Messina, non su input dei rappresentanti politici locali, bensì su input della Magistratura. Resta il dato politico allarmante di una ipotesi di non veridicità dei bilanci comunali, che si sta estendendo a macchia d’olio fino ai tempi recenti”.
La Russo si chiede su quali basi si fonda l’attuale Piano di riequilibrio che attualmente è al vaglio del ministero e chiede definitiva chiarezza sui conti dal 2012 ad oggi.
Il deputato nazionale Nino Germanà, all’epoca all’Ars aveva chiesto l’invio di ispettori per lo stesso motivo ed oggi accende i riflettori su un altro dato drammatico: “Quasi il 90% dei comuni siciliani è in questa situazione drammatica. E’ un problema generale e secondo me si dovrebbero ripristinare quei controlli, come il Co.re.co che in passato hanno evitato che si arrivasse a questo punto”.
Intanto il sindaco De Luca, che sui bilanci si è scontrato con l’ex vicesindaco Signorino più volte nel corso di questo primo anno di mandato, scrive: “Mai gioire dei guai altrui. Ho affermato che i bilanci del comune e delle partecipate comunali sono falsi perché ne ho avuto personale riscontro e l’ho scritto nelle relazioni di inizio mandato e del primo anno, trasmesse alla Procura della repubblica e della corte dei conti.
Sono stato più volte querelato da Accorinti e dai suoi assessori per aver esternato pubblicamente queste verità con il mio linguaggio virulento ed esagerando nella forma ma senza sbagliare nella sostanza. Esprimo la mia personale solidarietà Cristiana nei confronti di tutti gli indagati e mi permetto di chiedere alla magistratura celerità nel procedimento perché una giustizia giusta rischia di diventare ingiusta trasformandosi in un lungo tritacarne.
Invito tutti alla sobrietà e confermo l’appuntamento per giorno 16 novembre ore 11 salone delle bandiere per il confronto pubblico tra noi e la precedente giunta comunale sui contenuti della relazione del primo anno di attività di sindaco”