“Il mio voto per questa legge di bilancio, non poteva che essere negativo. Un testo sconosciuto, con tagli al capitale produttivo e soprattutto penalizzante per il Sud”. Di rientro da Roma dove il Parlamento nella lunga maratona post natalizia ha votato la manovra economica, ovvero l’atto di indirizzo della politica economica del Paese per i prossimi tre anni, Ella Bucalo, deputata di Fratelli d’Italia, parla volentieri dei suoi primi 10 mesi a Montecitorio e commenta il clima da battaglia che ha caratterizzato le ultime sedute.
“I colleghi più anziani mi avevano parlato di frequenti scaramucce, fa parte della dialettica politica. In alcuni casi però, vedi gli ultimi giorni, si è arrivati anche al contatto fisico e sinceramente non è uno spettacolo bello, edificante”.
Per molti la sua elezione è stata una sorpresa alla luce del sistema elettorale ma la parlamentare ribadisce come in campagna elettorale non si sia mai risparmiata con continui incontri nel territorio, così come ha fatto in 30 anni di lavoro nella scuola come direttore amministrativo del Miur. E le problematiche del mondo della scuola continuano ad essere al centro dei suoi interventi.
“Sono poche le cose che vanno bene in questo settore. Per migliorare alcuni aspetti, ho presentato interrogazioni ed emendamenti. In commissione lavoro, ma anche nelle discussioni in Aula, ho più volte evidenziato la mancanza di sicurezza negli edifici scolastici. Un argomento delicatissimo, che non può più essere rimandato, ne va della vita dei nostri figli. Poi ci sono i docenti precari, che non hanno nessuna certezza del domani e quelli disabili, altra categoria bistrattata. Ritengo che questo governo stia facendo ben poco per tutti loro, sinceramente da un Ministro già docente di educazione fisica di scuola media, mi aspettavo un impegno maggiore”.
La deputata di Fd’I ha avuto diversi incontri con il sindaco De Luca per affrontare le criticità dell’edilizia scolastica e ha presentato due emendamenti nel milleproroghe sull’adeguamento degli edifici scolastici (normativa antincendio e verifica vulnerabilità sismica). Con il sindaco di Messina ha anche affrontato il problema importantissimo del servizio di assistenza alla comunicazione.
“Nella nostra provincia sono centinaia i ragazzi e le famiglie che hanno bisogno di un aiuto, di persone qualificate, preparate. Su queste cose non si può improvvisare, quindi la mia attenzione è sempre massima”
Ella Bucalo è attivissima anche sul fronte Sì Ponte, infrastruttura che ritiene indispensabile.
“Preferisco il treno all’aereo per i miei viaggi a Roma. La scorsa settimana per 10’ di ritardo non abbiamo trovato il collegamento in connessione con le Frecce garantito da Bluferries. Ma questa è una sciocchezza se accostata alle 2 ore che i treni a lunga percorrenza perdono tra Messina e Villa. E ancora: siamo l’unico Paese al mondo dove non si è riusciti a realizzare un collegamento stabile con il continente. Isolati per meno di 2 miglia marine, una bazzecola se affiancati ai 55 km di ponte già fruibile in Cina. Per non parlare dei benefici sull’occupazione, l’opera garantirebbe 100mila posti di lavoro. In generale comunque sono favorevole alle grandi opere.
La vera crescita del Sud passa attraverso le infrastrutture. Questo governo ha invece scelto i soliti interventi da tozzo di pane, come il presunto reddito di cittadinanza. Un’umiliazione per le persone già senza un lavoro. Le grandi opere sono indispensabili per essere competitivi: autostrade, ferrovie, porti, aeroporti… bisogna obbligatoriamente stare al passo con i tempi. In Sicilia abbiamo la rete ferroviaria più vecchia d’Europa, la Messina – Palermo ad un solo binario, idem la Palermo – Catania. L’alta velocità è un’utopia. Le nostre autostrade sono tra le più sgarrupate d’Italia, infine i porti. Siamo al centro dei traffici nel Mediterrano, ma una politica cieca e nordista ha da sempre puntato sugli scali più lontani, vedi quelli dell’alto Tirreno o alto Adriatico, pur di non attrezzare quelli geograficamente meglio posizionati, come appunto, i siciliani o calabresi”.
Sulla sua ricca pagina Facebook ha più volte affrontato anche il discorso risanamento di Messina soprattutto dopo che il governo nazionale ha usato due pesi e due misure, con l’esercito schierato a Roma per il problema delle buche ed il no alla dichiarazione dello stato d’emergenza per lo sbaraccamento.
“A Messina hanno dimenticato gli impegni che avevano preso. La “vergogna della baraccopoli” per loro non è un problema nazionale, quindi hanno detto No allo stato di emergenza. Vi sembra un comportamento corretto?”
Quanto alla provincia di Messina ha le idee molto chiare “Tra la zona tirrenica e ionica abbiamo una concentrazione impressionante di siti archeologici, luoghi turistici, prelibatezze enogastronomiche, mare – montagna, insomma abbiamo tutto quello che ci serve per eccellere. Bisogna cominciare a credere in noi stessi, non aspettare l’aiuto divino. Oggi ci sono tanti strumenti per cominciare bastano coraggio e imprenditorialità”
Il pensiero per il 2019 va alla stabilizzazione dei precari. Gli ex Asu, Lsu e Pip sono più di 20 mila e attendono da troppo tempo un contratto a tempo indeterminato.
“Il mio augurio infine, è una esortazione per tutti i colleghi siciliani: impegniamoci con tutte le nostre forze affinché questa Terra diventi prima possibile davvero bellissima”