Messinambiente allo sbando e città ogni giorno più sporca. L’allarme questa volta arriva dal presidente della III circoscrizione Lino Cucè che denuncia una situazione ormai insostenibile per la società che si occupa della gestione dei rifiuti. “Ormai da mesi, a causa di mancati pagamenti di fatture arretrate a ditte e fornitori, il normale svolgimento di determinati servizi essenziali per la raccolta non può essere garantito in maniera regolare e continuativa, comportando notevoli disagi alla cittadinanza” scrive Cucè, ricordando le immani difficoltà in cui sta operando Messinambiente dall’inizio dell’anno. Per la mancata approvazione del previsionale 2015, infatti, la società si è ritrovata a dover fare i conti con circa 300 mila euro in meno al mese e le prime conseguenze si sono riversate sui fornitori che stanno chiudendo i rubinetti visti i mancati pagamenti. Anche il commissario Giovanni Calabrò non ha fatto mistero delle difficoltà in cui si trova ad operare in questo momento Messinambiente e ha detto a chiare lettere che così andare avanti diventa davvero difficile.
Cucè, dalla III circoscrizione sceglie come luogo simbolo di questa situazione lo stato in cui versa la via via Salita Contino, cioè la strada che porta a Messina 2: “Da settimane rifiuti si trovano sulla strada creando difficoltà anche di ordine viario”. E proprio ieri anche il consigliere Santi Interdonato era intervenuto sull’emergenza che si sta registrando in via Salita Contino, dove tra l’altro Messinambiente ha rimosso alcuni cassonetti per spostarli in luoghi più facilmente raggiungibili dai mezzi di raccolta. I famosi nostalgici del cassonetto hanno colpito anche in questa zona, ma Interdonato ha scritto a Messinambiente per spiegare che in quella zona proprio la conformazione territoriale, stradine strette e niente marciapiedi, diventa un ostacolo per chi deve camminare per mezzo chilometro in cerca di un cassonetto.
Tornando alla denuncia del presidente della III circoscrizione sono diversi i punti che Cucè mette in risalto, addossando colpe e responsabilità ad amministrazione e uffici: “E’ inspiegabile tale comportamento che sta diffondendo panico nelle ditte di fiducia che hanno rapporti con la società poiché, non venendo liquidate le fatture, si crea una mancata liquidità che blocca l’attività lavorativa. Malgrado l’officina ed i meccanici di Messinambiente stiano lavorando al massimo per cercare di ovviare al problema, determinati interventi di manutenzione e riparazione di mezzi speciali non possono essere realizzati in house”. Insomma un vicolo che sembra non avere via di uscita. Cucè spera che nel giro di 48 possa essere tutto risolto. Ad oggi però non sembrano esserci le condizioni per superare le difficoltà. E nel frattempo la Multiservizi resta un sogno sulla carta.