La delibera dell’Atm, anche se sottoposta a “restyling”, continua a non convincere, anzi è causa di spaccature in seno alle organizzazioni sindacali. Lo dimostrano le firme in calce al documento (vedi foto) presentato dagli stessi sindacati durante la commissione congiunta viabilità/partecipate: presenti tutte le sigle, (Cgil, Uil, Ugl, Faisa, OrSa, Cub) ad eccezione della Cisl che, evidentemente, sembra condividere il contenuto della delibera proposta dall’amministrazione nella nuova versione. Il documento, lo ricordiamo, prevede di definire e avviare l’iter di messa in liquidazione (da concludere in 15 mesi) e, solo successivamente, procedere alla trasformazione dell’Atm da Azienda Speciale in Spa. Ed è proprio questo il punto di frizione. La posizione dei sindacati infatti, non cambia di una virgola: la trasformazione deve avvenire prima o al massimo contestualmente alla messa in liquidazione, di certo non dopo. Per i rappresentanti sindacali, infatti, ciò significherebbe “mettere all’angolo” il problema occupazionale.
Nella parte finale del documento i sindacati spiegano a chiare lettere che “mai si avvallerà un progetto di liquidazione dell’Atm” e pongono condizioni ben precise: “L’Atm, trasformata in Spa, dovrà rimanere a totale partecipazione pubblica e dovrà comprendere tutte le attività produttive collegate alla mobilità cittadina. Il nuovo soggetto giuridico – si legge ancora –dovrà assorbire, all’interno del suo organigramma, tutto il personale in atto in servizio compresi i lavoratori contrattisti e quelli operanti nella Ztl, mantenendo la posizione giuridica ed economica dallo stesso occupata derivante dai vigenti CCNL autoferrotranvieri e degli accordi di contrattazione decentrata”. La situazione, dunque non si sblocca, la delibera non viene ancora esitata dalla commissione e non passa all’esame del consiglio. I debiti “invecchiano”, la magistratura interviene e il servizio pubblico muore. Per domani intanto convocata dall’OrSa una conferenza stampa per discutere della situazione dell’Atm alla luce delle ultime vicende giudiziarie. (ELENA DE PASQUALE)