I capannoni ormai sono pronti. I macchinari sono stati ordinati. Gli accordi con i fornitori di etichette e cartoni sono già stati definiti. Adesso quello che serve sbloccare nel più breve tempo possibile sono le risorse economiche che sono la base per fare quel passo che porterà il sogno a diventare realtà. Ciò che non manca e non si esaurisce è l’entusiasmo. Perché nonostante le lungaggini burocratiche, i cavilli amministrativi che frenano chi invece vuole correre veloce, nonostante gli intoppi inevitabili di un cammino tanto impegnativo quanto avvicente, i 16 fondatori del Birrificio Messina continuano a lavorare perché la sfida che hanno intrapreso si trasformi presto in vittoria. Una vittoria degli operai/imprenditori e una vittoria della città che ci ha creduto e che li ha supportati.
I prossimi mesi saranno decisivi. Attendono con trepidazione che nella prima settimana di febbraio ci possa essere il via libera per poter attingere ai finanziamenti che hanno messo in piedi per far partire il Birrificio Messina e riportare sulle tavole messinesi una birra che abbia i colori e il sapore della città. Sperano che la complessa macchina burocratica che c’è dietro le risorse che aspettano possa metterli nelle condizioni di andare avanti, proprio ora che i capannoni Asi di Larderia in cui sorge lo stabilimento sono praticamente pronti. Numerose le fonti di finanziamento di questo progetto tanto ambizioso quanto coraggioso: Cooperazione Finanziaria Impresa e Ircac (Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione) di Palermo saranno soci sovventori, ci sono Unicredit e la Banca di Credito Cooperativo Antonello da Messina, c’è naturalmente la Fondazione di Comunità che dal primo giorno è stata supporto fondamentale di questa avventura imprenditoriale. C’è anche un imprenditore messinese che vive a Milano e che evidentemente ha il cuore ancora nella città dello Stretto che attraverso Unicredit sta dando un importante sostegno al Birrificio Messina, ci sono i 60 mila euro raccolti attraverso le donazioni e la generosità di enti, associazioni e semplici cittadini e proprio ieri è arrivata un’altra bella notizia da Palermo.
I deputati regionali del Movimento 5 Stelle hanno infatti attivato un fondo per il microcredito da destinare ad imprese e aziende siciliane che vogliono mettersi in gioco. 23 imprese finanziate, 555 mila euro erogati, quasi 150 aziende che nella prima fase del progetto potranno accedere al prestito: questi i primi numeri del fondo creato dalla rinuncia di buona parte degli stipendi da parte dei deputati grillini. Le somme messe a disposizione dai deputati M5S servono come garanzia per l’erogazione dei fondi Jeremie e dei capitali messi a disposizione da Banca Etica, per un totale di circa tre milioni e 300 mila di euro disponibili.
Ad eccezione di Ragusa tutte le province siciliane sono rappresentate nelle prima tranche di finanziamenti, con aziende che operano nei più svariati settori: dall’agroalimentare, all’informatica, passando per le produzioni biologiche e per i beni culturali. Le somme erogate vanno da 5 mila a 25 mila euro a tassi fortemente agevolati (attualmente dal 2 al 4 per cento circa, a seconda del settore dell’impresa che usufruisce del prestito).
Partenership dell’operazione sono Banca Etica, Impact Hub Sicilia e la Fondazione Comunità di Messina Onlus, che si occupano della gestione del Fondo e della selezione delle domande di credito. E tra le prime 23 imprese finanziate c’è anche il Birrificio Messina che è riuscito a ottenere 25 mila euro.
Mancano invece ancora all’appello i famosi soldi dei Tfr che i 16 hanno fin dall’inizio deciso di destinare allo stabilimento. Proprio due giorni fa c’è stato un nuovo rinvio dell’udienza che dovrà decidere sul destino della Triscele della famiglia Faranda, da cui dipende naturalmente anche il Tfr degli ex dipendenti.
Loro incrociano le dita e sperano che arrivino al più presto i soldi in modo da poter velocizzare i tempi soprattutto per l’acquisto dei macchinari. Servono 2,6 milioni di euro, tutte le attrezzature sono già state scelte, bisogna attendere il collaudo e poi potranno essere sistemate nei capannoni di Larderia. Ma servono al pù presto i soldi. Se tutto dovesse andare come sperano e se nella prima settimana di febbraio arrivassero i primi decreti di finanziamento i 16 sono certi di poter iniziare a produrre birra da giugno. Nel giro di un mese le due nuove birre del Birrificio Messina saranno in commercio. Questi sono i progetti. Sperando che non ci siano nuovi intoppi e ritardi.
Francesca Stornante