cronaca

Blitz antimafia a Barcellona TUTTI I NOMI

Per la Direzione distrettuale antimafia di Messina il boss storico di Cosa Nostra barcellonese resta Pippo Gullotti. Anche se i successori hanno ormai consolidato il loro potere, il nome de “l’avvocaticchio” rimane un riferimento inderogabile per il clan del Longano. Se la mafia negli ultimi anni si è certamente riorganizzata, pur sotto l’aura del “prestigio” del suo cognome, sicuramente era lui ad avere l’ultima parola sulle questioni più importanti, negli anni ’90.

Quegli omicidi senza colpevoli

Ecco perché oggi il Reparto operativo speciale dei Carabinieri gli ha notificato in cella il provvedimento che lo accusa di essere il mandante di alcuni omicidi risalenti ai primi anni ’90, sui quali i ruoli di mandanti e killer non era ancora del tutto stato chiarito. Delitti e fatti di sangue che da oggi non sono più impuniti.

Nuovi e vecchi pentiti

A puntare il dito contro di lui, a vario titolo, ed altre sei persone, è stato il pentito Salvatore Micale. Passato alla collaborazione con la giustizia nel 2022, Micale ha svelato molte cose agli investigatori, guidati dal procuratore capo facente funzioni Rosa Raffa. E’ così che il pool che si occupa della mafia di Barcellona – il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, Francesco Massara e Fabrizio Monaco, hanno fatto luce su fatti di sangue risalenti nel tempo, in parte ascritti alla faida interna al clan, a cavallo tra i decenni ’80 e ’90. Incrociando le sue rivelazioni con le dichiarazioni di altri storici pentiti, i magistrati hanno fatto luce su molti episodi, coinvolgendo anche Sam Di Salvo, Nicola Cannone, Stefanino Genovese, Giuseppe Isgrò, Carmelo Mastroeni e Vincenzo Miano.

A tutti è stata notificata una ordinanza custodiale in carcere. I difensori adesso valuteranno se andare al primo confronto col giudice per le indagini preliminari per chiarire la posizione dei loro clienti, all’interrogatorio di garanzia, o se attendere il confronto con il Tribunale per passare al vaglio le dichiarazioni dei pentiti che sono alla base della accuse.