“Pesce spada a 10 euro al kg”, “calamari freschi a 8 euro”. Talvolta troneggiano in bancarelle allestite ad hoc, talvolta nel bel mezzo della strada, talvolta ancora in un carrettino mobile che si sposta di angolo in angolo per attrarre quanti più clienti possibili.
Il pesce in vendita è sempre esposto in bella vista, ad un prezzo talmente invitante che sembra quasi un’offesa non fermarsi per dare un’occhiata e, perché no, farci un pensierino.
Eppure, in moltissimi casi, si tratta soltanto di una truffa, prodotti altamente pericolosi da non esser neanche “idonei al consumo umano”.
Sono 100 kg quelli sequestrati questa mattina dal comando della Capitaneria di Porto insieme alla sezione Annona della Polizia Municipale. A finire nel mirino soprattutto quei venditori ambulanti che spesso vendono i loro prodotti sul manto stradale o su bancarelle precarie, in spregio alle più elementari norme igienico-sanitarie. Pesce azzurro, pescespada, calamari, salmone, tutta merce alimentare esposta a radiazioni solari, polveri e gas di scarico, senza la dovuta ed adeguata refrigerazione.
A dichiarare irregolare la vendita sono stati i medici dell’Asp che, dopo un controllo, hanno definito i prodotti “non idonei al consumo umano”. Una volta sequestrati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i 100 kg di merce sono poi stati smaltiti secondo la normativa vigente.
Due venditori ambulanti sono stati anche deferiti ma, come trapela dal comando della Capitaneria, questo non è che l’inizio. Con l’avvicinarsi della stagione estiva, infatti, l’obiettivo primario è esattamente quello di smantellare e arginare il fenomeno una volta per tutte.
Veronica Crocitti