Donne, se avete ancora qualche dubbio su quale ospedale scegliere per farvi curare, partorire o sottoporvi ad un intervento chirurgico, tenete ben a mente questo: evitate Messina.
Il consiglio arriva direttamente dall’ultima classifica stilata dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da), da sempre impegnato nella tutela e nella promozione della salute femminile. Il Programma messo a punto per aiutare le donne a capire in quali strutture sia meglio rivolgersi si chiama “Bollino Rosa” e nasce nel 2007 proprio con l’obiettivo di creare un network di ospedali a “misura di donna”. Quest’anno sono state premiate ben 230 strutture in tutta Italia, collocate nelle varie Regioni.
L’assegnazione dei Bollini varia da 1 a 3, in base ai servizi specifici offerti da ogni struttura, tra cui diagnosi e cura delle principali patologie femminili, mediazione culturale, diete personalizzate, assistenza sociale e servizi alberghieri convenzionati. La Sicilia, quest’anno, è riuscita a far premiare ben 14 strutture ospedaliere, tutte dislocate tra Catania e Palermo. Un’unica eccezione è quella messinese della “Casa di Cura Cappellani Giomi” che è riuscita ad aggiudicarsi il Bollino Rosa grazie al suo fiore all’occhiello “Centro prevenzione tumori ginecologici”. Per il resto, Messina è rimasta esclusa da ogni classifica o bollino rosa che dir si voglia. Neanche un riferimento alle grandi strutture ospedaliere come il Policlinico G. Martino, il Papardo o il Piemonte. Niente di niente. La città non offre ospedali “a misura di donna”.
Tanto vale, insomma, prendere la macchina e recarsi a Catania o a Palermo dove invece i premi dell’O.N.Da sono stati più consistenti. Il Nuovo Ospedale Garibaldi di Nesima di Catania è riuscito ad ottenere ben 3 bollini, il massimo. Mentre a seguire con 2 bollini, vi sono: l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Vittorio Emanuele (Ospedale Speciale di Maternità S. Bambino e Presidio Ospedaliero G. Rodolico) di Catania, La Casa di Cura Candela S.p.a di Palermo e la Fondazione Istituto San Raffaele-G. Giglio di Cefalù (Palermo). Un bollino ai restanti ospedali rientranti nel network “a misura di donna”, tra cui anche la Casa di Cura Cappellani Giomi di Messina.
Sul sito dell’O.N.Da è possibile vedere tutti gli ospedali premiati, con informazioni utili e dettagliate su ognuno di essi. Su 230 strutture, 65 hanno ricevuto il massimo riconoscimento di 3 bollini, 105 ne hanno ricevuti 2, e 60 ne hanno ricevuto uno solo. Sono state assegnate anche delle menzioni speciali a 12 strutture che, dal 2007 ad oggi, non sono mai scese sotto la soglia dei tre bollini. I migliori risultati sono quelli di Lombardia (63 strutture premiate), a seguire Veneto (23 strutture) e Lazio (21 strutture).
Che per Messina le classifiche nazionali non rappresentino il maggior punto di forza è ormai divenuto chiaro, basti semplicemente scorrere quella recentissima del Sole 24 Ore su qualità, benessere e tenore di vita. Ma ancor più in generale basti dare uno sguardo a quelle costantemente pubblicate dall’Ocse sul tasso di disoccupazione del Sud e, in particolar modo, sul tasso di disoccupazione giovanile e femminile.
Ai ragazzi che, una volta terminata la scuola, scappano da una città che non offre più nulla, adesso andranno probabilmente ad aggiungersi anche le donne con figli in grembo e patologie da curare. Cambiare Messina dal Basso o risollevarla dal baratro?
Veronica Crocitti