Acquisisce sempre più i contorni di un duello all’“arma bianca”la contrapposizione ingaggiata tra i candidati rettore Giuseppe Vita e Pietro Navarra, armi bianche come un foglio di carta. Una contrapposizione epistolare che oggi vede confrontarsi, ormai in aperta competizione elettorale, il candidato espressione della comunità medica dell’Ateneo peloritano ed il prorettore docente di Economia Pubblica. Una missiva, attraverso la quale il Direttore di Neurologia del Policlinico universitario (vedi correlato) ha contestato punto per punto le posizioni espresse dal docente di Economia nel corso del terzo congresso provinciale Cisl – Università, alla quale il Prorettore risponde così: “Il contenuto della lettera con la quale il prof. Vita che mi chiama direttamente ed inopinatamente in causa non può naturalmente esimermi dal replicare. Una prima lettura della missiva, da lui indirizzata alla comunità accademica – scrive Navarra – mostra, con ogni evidenza, tanto “l’ignoranza” del prof. Vita in materia di contrattazione integrativa, quanto la sua incapacità di comprendere fino in fondo come lo sviluppo del nostro Ateneo debba in primo luogo passare attraverso il riconoscimento del merito dei docenti che conseguiranno l’abilitazione nazionale”. E sul capitolo salario accessorio, definito da Vita come “pura demagogia elettorale”, secca è la risposta di Pietro Navarra: “Per quanto attiene l’incremento delle risorse destinate al salario accessorio, consiglio al prof. Vita di leggere e studiare con attenzione la circolare n°13/ 2011 del Dipartimento di Funzione Pubblica – ribatte il Prorettore – mediante la quale si consente alle amministrazioni la possibilità di incrementare risorse dedicate alla contrattazione integrativa, con modalità di finanziamento virtuose, tramite processi di riorganizzazione, ristrutturazione e riqualificazione della spesa con l’obiettivo da un lato di rafforzare la correlazione tra qualità dei servizi, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa e dall’altra di limitare gli effetti del contenimento delle risorse destinate all’impiego pubblico. Le mie considerazioni – rivendica il candidato rettore – pongono al centro, nel rispetto di quanto previsto dalla richiamata circolare, le capacità dell’Ateneo di intervenire in modo virtuoso su processi decisionali e organizzativi, secondo parametri ampiamente praticati nell’amministrazione pubblica del nostro pese. Per quanto invece attiene la relazione tra abilitazioni e sviluppo dell’Ateneo , un dato mi pare assolutamente lapalissiano: la crescita della nostra istituzione accademica, come quella di qualsiasi altro ente, non può non passare dal riconoscimento del merito dei suoi docenti. E’ necessario – spiega Navarra – dare priorità ai colleghi della nostra Università che risulteranno idonei rispetto alle procedure di abilitazione nazionale. Ogni programmazione poi – prosegue il docente di Economia – dovrà tener conto di risorse disponibili ed obiettivi da raggiungere. Nel nostro caso le risorse saranno date dal finanziamento straordinario mentre gli obiettivi saranno costituiti tanto dal potenziamento del corpo docente già esistente quanto dalle coperture di settori carenti, attraverso immissioni esterne. Tra i due obiettivi, in linea con quanto fatto finora dal nostro Ateneo, che ha provveduto sempre alla chiamata degli idonei interni, propongo di dare priorità nella programmazione al primo punto”. Altrettanto secca è poi la risposta di Navarra sulla questione reclutamento personale docente, posizione definita da rivale Vita come “uno stravolgimento della normale gestione del reclutamento”: “La vigente normativa prevede che il finanziamento straordinario sia destinato, in misura non inferiore al 20%, al reclutamento di personale esterno ai ruoli dell’Università di Messina – spiega – mentre solo la restante parte, non superiore all’80%, potrà essere assegnata per la copertura delle progressioni interne”. Il completamento delle tornate concorsuali diviene dunque per l’economista il necessario strumento attraverso il quale poter raggiungere questi importanti obiettivi. “Non comprendo pertanto – scrive ancora Navarra – cosa possa esserci di inquietante nel dare priorità alla programmazione delle opportunità rivolte al corpo docente dell’Università di Messina, abilitatosi con merito, quando lo stesso impianto normativo suggerisce più o meno implicitamente la medesima soluzione”. In conclusione, l’economista rivolge un invito al suo diretto contendente: “Sarei grato al prof. Vita se per il futuro – scrive Navarra – si astenesse dal formulare tali esternazioni attraverso lo strumento della posta elettronica, ritengo infatti sia più opportuno affrontare e discutere questioni così rilevanti per il futuro del nostro Ateneo nell’ambito di un pubblico confronto tra candidati”. Sarà dunque una campagna elettorale intensa quella che traghetterà l’Università di Messina nell’era post- Tomasello: “Per questo – auspica Navarra – mi auguro che il Decano possa vagliare al più presto la possibilità di indire la data delle elezioni al fine di restituire certezze all’intera comunità accademica”. Emma De Maria