Presunti brogli elettorali alle Comunali reggine del settembre 2020, il Carroccio “passa la palla” al Viminale. Una delegazione d’esponenti leghisti reggini è stata infatti ricevuta dal sottosegretario all’Interno e collega di partito Nicola Molteni, per esporre le proprie doglianze al riguardo.
Dopo l’allargamento con l’iscrizione di altre 9 persone al registro degli indagati, la vicenda dunque investe adesso, in qualche modo, anche il governo Draghi.
«L’indagine sui brogli elettorali a Reggio Calabria si sta allargando a macchia d’olio! Una situazione – scrive il commissario regionale leghista Gianfranco Saccomanno – che ha minato alla base la credibilità del sistema e che deve essere al più presto definita. Non appare concepibile che si possa tenere in piedi un’amministrazione che ha raggiunto il risultato minando alle radici le regole democratiche e violando pesantemente la legge e quella credibilità che deve accompagnare chi rappresenta il Popolo».
La delegazione della Lega ricevuta al Viminale era composta dallo stesso Saccomanno, dal referente provinciale Franco Recupero e dai consiglieri comunali Nino Minicuci (per il Carroccio e l’intera coalizione di centrodestra già candidato sindaco proprio nel settembre scorso e al ballottaggio del successivo mese d’ottobre) e Giuseppe De Biasi.
Al sottosegretario Molteni è stata esposta «la grave situazione della Città di Reggio Calabria e la necessità che vi sia un intervento deciso da parte del Ministero. Allo stesso è stato precisato che appare ingiustificabile che un’Amministrazione delegittimata da una pesante indagine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria -così il commissario regionale del Carroccio -, che ha effettuato anche degli arresti, possa essere mantenuta al suo posto. Il sottosegretario, dopo aver sentito i delegati, ha riservato un’adeguata verifica e una risposta non appena in possesso di informazioni precise».