Vanno al "duo" Barreca – Megna gli atti acquisiti dalla Polizia Giudiziaria a Messinambiente, la società per la raccolta rifiuti posta in liquidazione e nel mirino come carrozzone principale responsabile della "voragine" nei conti del Comune.
La Procura di Messina ha incaricato il commercialista reggino Giuseppe Megna e il giovane ingegnere palermitano Dario Barreca di spulciare tra i conti della ex partecipata. Il fascicolo é quello nelle mani del pm Roberta La Speme, coordinata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. L'ultimo in ordine di tempo, visto che sulla societa' di via Dogali sono a lavoro diversi sostituti.
La Polizia giudiziaria negli ultimi due mesi è tornata a più riprese negli uffici di via Dogali, l'ultima volta la scorsa settimana, per due giorni consecutivi. Gli agenti se ne sono andati con parecchio materiale relativo agli affidamenti legali, gli incarichi esterni, le consulenze.
Incartamenti che vanno ad aggiungersi alla mole di atti già acquisita, al dettagliato dossier presentato dal consigliere comunale Daniele Zuccarello, già ascoltato dagli inquirenti, al report consegnato dal sindaco Renato Accorinti, dopo la bocciatura del bilancio. Tutta la documentazione va ora al controllo dei due periti, giá impegnati dalla Procura sul caso Francantonio Genovese. Sono loro le consulenze che hanno convinto la magistratura a chiedere l'arresto del deputato del Pd e ad ottenere quello degli altri principali operatori della formazione professionale messinese. I super periti di Ardita sono comunque impegnati anche in altre indagini su diversi settori.
Oltre a passare in rassegna fatture e scritture contabili, i due valuteranno anche i pagamenti dei servizi resi dal personale interno ed esterno alla societa', il costo dei mezzi.
Ma c'è di più. Una corposa documentazione è stata richiesta anche dalla Direzione Investigativa Antimafia. Sotto la lente, perció, anche il pericolo di inquinamento criminale, tra il personale e in relazione alle ditte esterne, anche nella fase successiva al 2005, quando la societa' venne commissariata dal Tribunale anche per la capillare infiltrazione dei clan nei ranghi del personale.
Alessandra Serio