Il presidente del Consiglio, Gianluca Di Bella, ha rinunciato all’indennità di carica anche per il 2015. La decisione è stata già formalizzata con un documento depositato all’ufficio protocollo dell’ente locale. La somma ammonta a circa 6mila euro. “Ritengo corretto – tiene a precisare – che chi amministra, soprattutto se con efficacia e rettitudine, debba esse indennizzato per il prezioso contributo che dà alla propria comunità e per il tempo che sottrae alla propria famiglia e professione. Ciononostante – chiosa Di Bella – anche per il 2015, ho deciso di rinunciare, come in precedenza dichiarato, all’indennità di funzione di presidente del Consiglio comunale, destinando l'ammontare complessivo per contributi a favore di associazioni e di attività socio-culturali. Penso che sia importante – ha concluso Di Bella, di professione medico cardiologo presso il Policlinico universitario di Messina – dare un segnale simbolico di coerenza e rispetto della “cosa pubblica”, particolarmente in questo complesso periodo che vede molti nostri concittadini in difficoltà socio-economico”.
Intanto la Giunta ha determinato le indennità di funzione mensile spettante ai componenti dello stesso organo esecutivo per l’anno in corso. In virtù del fatto che Furci rientra nella fascia tra i 3001 e i 5000 abitanti, al sindaco spettano 2mila 167 euro e 97 centesimi al mese; al suo vice mille 148 euro e 84 centesimi e agli assessori 975 euro e 58 centesimi. L’atto deliberato dalla Giunta prevede una spesa complessiva per 74mila 922 euro e 60 centesimi. Lo scorso febbraio il sindaco, Sebastiano Foti, aveva annunciato che le indennità di carica sarebbero state stoppate, i capiarea azzerati e gli uffici comunali sarebbero rimasti aperti anche il sabato. Un’operazione – disse il primo cittadino – che avrebbe portato ad un risparmio complessivo pari a 150mila euro in un anno. Sinora non è stato adottato alcun provvedimento.
Carmelo Caspanello