Un risultato mai raggiunto, neanche quando il servizio fu inaugurato, il 15 giugno 2009, prima di essere interrotto pochi mesi dopo a causa dell’alluvione di Giampilieri. In quei tre mesi e mezzo, erano 18 le corse giornaliere dei treni (9 all’andata e 9 al ritorno) che collegavano la Stazione di Messina Centrale con quella di Giampilieri e otto fermate intermedie. La Metroferrovia fu riattivata un anno dopo, il 27 settembre 2010, con 16 corse giornaliere ma ebbe vita breve: poco più di un anno dopo, l’11 dicembre 2011, il servizio fu quasi azzerato fino ad appena 4 corse giornaliere, 2 per direzione, e così è rimasto negli ultimi quattro anni.
Dal 13 dicembre 2015, invece, si ripartirà con 28 corse quotidiane, tra le 6.20 e le 21, un servizio degno di tal nome. Gli orari non sono ancora ufficiali ma quella fornita da Fs è più di una bozza. “Attendevamo da tempo un segnale chiaro che desse garanzia della reale volontà di Trenitalia di ripristinare un servizio fondamentale per la mobilità cittadina – dichiarano Michele Barresi, responsabile di Orsa Trasporti, e Riccardo Caristi di Orsa Ferrovie Messina – e per questo obiettivo da anni il sindacato incalza politica e Ferrovie. Sapevamo che era necessaria la firma dell’intesa sul contratto di servizio regionale del trasporto ferroviario giunta nelle scorse settimane – continuano i sindacalisti – ma solo adesso pare ci sia la conferma che, nei 9,5 milioni di chilometri previsti per la futura offerta commerciale di Trenitalia in Sicilia in vigore dal 13 dicembre 2015, rientri anche il servizio di metroferrovia messinese per la quale sono pertanto state reperite le risorse economiche necessarie all’interno dei 111 milioni di euro stanziati complessivamente nel contratto regionale”.
Gli orari, sottolinea Trenitalia, potrebbero subire piccole variazioni perché il progetto finale è subordinato al nulla osta tecnico di Rete Ferroviaria Italiana e sottoposto al giudizio dell’utenza con questionari distribuiti in questi giorni sui treni e nelle biglietterie, un vero e proprio sondaggio per venire incontro alle esigenze dei pendolari.
Il contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia, è bene ricordarlo, avrà sulla carta validità biennale (è retroattiva a partire dal 1. gennaio 2015) ma in realtà durerà solo un anno, dal 13 dicembre 2015, appunto, fino al 10 dicembre 2016. Questo vuol dire che proprio il 2016 sarà il banco di prova per la Metroferrovia. Se il servizio sarà utilizzato potrà essere riconfermato o addirittura aumentato nel contratto di servizio successivo, che avrà una durata più lunga. Se invece avrà scarso successo, potrebbe essere nuovamente ridotto e sarebbe un’altra sconfitta.
“A questo punto quasi tutto dipenderà dalla possibilità di fare biglietti e abbonamenti integrati – riprende Barresi – e dalla disponibilità da parte di Atm di rimodulare il servizio. Sappiamo che le corse delle 7 e delle 8.30 da Giampilieri e quelle delle 13.50 e delle 19.50 da Messina Centrale saranno sicuramente frequentate ma il vero banco di prova saranno le altre. Bisogna imparare a pensare che il treno è un mezzo di trasporto utile anche in città. L’Atm dovrà quindi diminuire i percorsi sulla Strada Statale 114, nello stesso tragitto che percorre la Metroferrovia, e aumentare i collegamenti nelle varie stazioni per il servizio a pettine”.
Ma quali novità ci sono sul fronte dei biglietti e degli abbonamenti integrati? “Sappiamo che ad aprile il direttore dell’Atm ne aveva parlato col direttore del trasporto regionale di Trenitalia, per gettare le basi, ma da allora non abbiamo avuto più notizie. La nostra proposta è quella di un biglietto unico da 2 euro nella mezza giornata e da 3 euro per l’intera giornata, oltre alla possibilità di poter sottoscrivere abbonamenti che possono essere utili soprattutto a studenti e lavoratori. Ci auguriamo, come si dice, che presto possa essere firmato il contratto di servizio tra Comune e Atm. Anche l’Atm, così come Trenitalia, dovrebbe coprire solo il 35 % dei costi perché la parte restante sarebbe coperta dal contratto di servizio stesso. E così il biglietto treno più Atm andata e ritorno, che al momento ha un costo di oltre 6 euro, potrebbe essere più che dimezzato”.
Con un costo di soli 2 euro per mezza giornata o di 3 euro per l’intera giornata, ed ancora minore per gli abbonamenti, muoversi in treno da Giampilieri a Messina e viceversa, avrebbe finalmente una convenienza oggettiva. Basti pensare che i tempi sarebbero dimezzati rispetto agli attuali percorsi dei bus e che i costi sarebbero abbattuti rispetto al mezzo privato. Con benefici anche sul traffico cittadino e l’ipotesi che anche a Messina la mobilità sostenibile possa diventare realtà.
(Marco Ipsale)