Caro Mutui: l’aumento dei tassi di interesse incide molto sul reddito dei messinesi. L’Adoc Uil propone una piccola guida al prestito sicuro

I tassi di interesse crescono e le rate del mutuo si espandono sino a toccare il 27,5 % del reddito delle famiglie messinesi, ormai nell’impossibilità di arrivare a fine mese. Si fa sentire anche alle nostre latitudini la crisi dei mutui ad alto rischio verificatasi in America. Una crisi che negli ultimi mesi ha creato una crescita esponenziale degli Euribor con la diffusione conseguente, da parte dei risparmiatori, di un clima di grande incertezza e sfiducia nei confronti del sistema bancario.

“Gli esperti sostengono che il disallineamento potrebbe con buona probabilità ricomporsi entro la prossima primavera – dichiara Almira Anagni, consulente finanziario dell’Adoc Uil – e che, per tutto il 2008 il costo del denaro dovrebbe stabilirsi intorno al 4 %. Chi ha contratto mutui a tasso variabile dovrà dunque pazientare ancora qualche mese, anche se già dall’11 di settembre ad oggi qualche sensibile miglioramento si è verificato con l’Euribor che è passato dal 4, 49% al 4,16%. Per chi ha già un mutuo a tasso variabile e non vuole o non può aspettare la primavera ricordiamo, tuttavia – continua la Anagni – che è possibile trasferire il mutuo ad un altro istituto di credito, chiedendo che esso venga erogato a tasso fisso. Le agevolazioni fiscali di cui eventualmente si godeva verranno mantenute, saranno però a carico del contraente il costo del notaio, la legge 40/2007 prevede infatti la possibilità di spostare il proprio mutuo da un istituto all’altro attraverso una scrittura privata tra le parti, le nuove spese per l’istruttoria e la nuova perizia eventualmente richiesta dalla banca che erogherà il prestito”.

Alcune regole dovranno tenerle presenti anche quanti, oggi, intendono contrarre un mutuo. In questo caso è importante richiedere all’istituto erogante una simulazione del futuro, dal momento che diventa necessario valutare la sostenibilità nel tempo del prestito, soprattutto se a tasso variabile, rispetto al proprio reddito. Prendiamo, per esempio un mutuo che consente di pagare inizialmente solo gli interessi. E’ ovvio che prima o poi dovrà essere pagato anche il capitale, e questo, se non si è pianificato il flusso d’entrate potrebbe influire non poco sul reddito familiare.

In secondo luogo va considerato che, per quanto riguarda il nostro Paese, il decreto Bersani, creando concorrenza tra gli istituti eroganti, ha fatto sì che venissero immessi nel mercato decine di nuovi contratti, fatti su misura per rispondere alle varie esigenze dei clienti. Orientarsi nella giungla delle offerte è divenuto però ancora più complesso. Ecco perché è importante tenere a mente alcuni semplici consigli. Se si può ad esempio, è sempre meglio evitare mutui di lunga durata. La rata, infatti, è più bassa, ma si pagano più interessi. E’ importante poi evitare di scegliere lunghi preammortamenti. Quando infatti gli interessi verranno sommati alla quota capitale la rata sarà molto più alta. Attenzione, infine, ai prodotti complementari che le banche propongono spesso insieme al mutuo. “Dietro queste proposte – ricorda il presidente dell’Adoc Uil Francesco Sabatino – possono infatti nascondersi diverse insidie. E’ necessario, quindi, valutare sempre con cura i pro e i contro e, se possibile, rivolgersi ad un esperto di fiducia”.