Tari sì, tari no. C’è chi dice che non bisogna pagarla e annuncia ricorsi in massa contro il pesantissimo fardello che si sta per abbattere sui messinesi. C’è chi ha lanciato un’iniziativa che ha fatto venire tanti mal di pancia tra i corridoi di Palazzo Zanca per quel modulo con cui i cittadini possono provare a chiedere l’abbattimento dell’80% dell’intera tassa (il documento si può scaricare in fondo all’articolo). C’è chi invece proprio in queste ultime settimane ha lavorato a ritmi serratissimi per predisporre tutti i bollettini che i cittadini riceveranno a casa nel giro di qualche giorno. E dunque una certezza c’è: la Tari 2015 sta per fare irruzione nelle case dei messinesi, sono già state avviate le operazioni di consegna dei bollettini e la scadenza della prima rata è ormai alle porte. Ci sarà infatti tempo fino al 5 novembre per versare la prima quota della tassa rifiuti.
Anche quest’anno le polemiche sono state feroci e non accennano a placarsi. Domenica mattina, davanti a Palazzo Zanca, con la protesta anti-Tari promossa da L’Altra Messina insieme ad un gruppo di movimenti e associazioni è stato dato il via ad un percorso di battaglia non tanto contro la tassa in se, quanto contro la carenza del servizio di igiene ambientale ed è stato lanciato ai cittadini un appello a non pagare subito e aderire alla class action che questi gruppi intendono mettere in campo per rivendicare il diritto ad una città più pulita. Sempre nei giorni scorsi i consiglieri comunali Gino Sturniolo e Nina Lo Presti hanno presentato insieme all’avvocato Aura Notarianni un modulo (scaricabile nella sezione download) con cui i cittadini possono chiedere l’abbattimento della tassa per i disservizi che si sono registrati in questo anno. Un modulo che ha portato tantissimi messinesi a presentarsi in massa all’Ufficio Tributi, dove però il dirigente Romolo Dell’Acqua alza le braccia e spedisce tutto a Palazzo Zanca perché se mai dovessero esistere i presupposti per questo tipo di sgravio dovrà essere il Dipartimento Ambiente a stabilirlo, visto che si parla di servizi resi.
Intanto, tra ipotesi e tentativi che non si che esito avranno, il 5 novembre scade la prima rata e gli unici sconti veri e concreti che sicuramente ci saranno sulla Tari 2015 sono quelli che derivano dalla raccolta differenziata. I cittadini che portano i loro rifiuti nelle isole ecologiche avranno una detrazione del 35% sulla parte variabile del tributo. Chi ha conferito nelle isole 5 kg di differenziata al mese pro capite può prepararsi allo sconto. Ricordando che i 5 kg mensili devono essere a persona, quindi per esempio una famiglia di tre persone sarà premiata se avrà consegnato 180 kg di differenziata nell’intero anno di riferimento.
Ricordiamo che è semplice scoprire a quanto ammonterà la Tari 2015 per le utenze domestiche, poiché bisogna moltiplicare la quota variabile per il numero dei metri quadri dell’abitazione in base al numero dei componenti e poi aggiungere la parte fissa:
1 componente: 1,57 euro aliquota variabile; 106,65 euro aliquota fissa.
2 componenti: 1,86 euro aliquota variabile; 178,14 euro aliquota fissa.
3 componenti: 1,92 euro aliquota variabile; 212,30 euro aliquota fissa.
4 componenti: 1,92 euro aliquota variabile; 267,44 euro aliquota fissa.
5 componenti: 1,86 euro aliquota variabile; 314,86 euro aliquota fissa.
6 o più componenti: 1,70 euro aliquota variabile; 356,92 euro aliquota fissa.
Quindi per esempio una famiglia di 3 persone che vive in un’abitazione di 100 mq avrà diritto a 67 euro di sconto sui 192 di quota variabile. Oppure un nucleo di 5 persone che vivono in 130 mq risparmierà 65 euro. Lo sconto sarà inserito già nei bollettini, a inviare al Dipartimento Tributi gli elenchi dei virtuosi frequentatori delle isole ecologiche è stata Messinambiente che gestisce i vari centri di raccolta. Si attende ancora quella famosa informatizzazione che renderà il lavoro più facile, a giugno sembrava fatta ma la ditta da cui Messinambiente aveva deciso di acquistare il software è fallita ed è scattata una causa perché tra la partecipata di via Dogali aveva già versato dei soldi per l’acquisto. Le famiglie premiate con il 35% di sconto saranno circa 6 mila. Poi ci saranno anche le detrazioni per le famiglie disagiate, ma per quelle bisogna ancora attendere.
Insomma, dietro la Tari c’è il solito pentolone in ebollizione. Una raccomandazione: occhio al calendario.
Francesca Stornante