Politica

Calabria. Elezioni regionali, Carlo Tansi ci riprova


A distanza di un anno, il prossimo 14 febbraio i calabresi saranno chiamati nuovamente alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale,  in seguito alla tragica scomparsa della presidente Jole Santelli. Il primo a scendere ufficialmente in campo supportato da tre liste civiche è Carlo Tansi, il quale ha ufficializzato il tutto ieri sera attraverso un comunicato stampa.

Il movimento civico Tesoro Calabria parteciperà alle prossime regionali in Calabria con tre liste, “Tesoro Calabria”, “Calabria libera” e “Calabria pulita”, suddivise in 9 liste circoscrizionali da presentare nelle tre zone elettorali calabresi. Le nove liste appoggiano la candidatura alla presidenza della Regione il geologo del Cnr ed ex capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, già candidato alle elezione del gennaio scorso.

“La rapidità della dell’individuazione del candidato presidente – è scritto in una nota del movimento – è stata imposta dalla necessità di chiudere le liste nel più breve tempo possibile in modo da potere avviare subito doto l’indispensabile raccolta delle firme. Pena l’esclusione dalla competizione elettorale del 14 febbraio 2021”.

Le liste sono formate da 72 candidati, 34 donne (47%) e 38 uomini (53%), che si riconoscono nel programma politico predisposto dallo stesso Tansi, fondatore del Movimento. “Hanno accettato di candidarsi – è scritto nella nota – persone perbene in gran parte della società civile, che condividono con Tansi gli ideali per contrastare le cause del degrado socio-economico e infrastrutturale dovute principalmente all’irresponsabile attività di una classe politico-burocratica incline a salvaguardare i propri interessi di bottega gestiti spesso con accordi trasversali tra varie fazioni.

Un gruppo dirigente incurante delle situazioni di forte disagio che si sono moltiplicate in tutti i settori produttivi, incapace di utilizzare a fini pubblici le ingenti risorse messe a disposizione del governo regionale e degli enti locali dall’Europa e dallo Stato con risultati nefasti nei servizi erogati dalla Sanità pubblica; nello sviluppo dell’offerta turistica; nell’adeguamento dell’offerta infrastrutturale materiale e immateriale; nell’innovazione e incremento del settore agricolo-forestale con un progressivo aumento, in tutti i comparti, della disoccupazione, specialmente quella giovanile.

L’attuale classe politica che ha gestito la Calabria negli ultimi 20 anni è arrivata al capolinea e deve farsi da parte. Questo chiedono i calabresi che guardano sempre più con interesse ai movimenti civici e alla società civile”.