Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 1,1 milioni di euro all'ex parlamentare all'ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato a 3 anni in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante a Dubai.
Sotto chiave sono finiti somme di denaro a vario titolo disponibili, conti correnti all'estero e un lussuoso appartamento a Miami, in Florida, intestato ad una società.
Tutto era formalmente intestato a lui, alla moglie messinese Chiara Rizzo e ai figli.
Il provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria – sezione Misure di Prevenzione – segue le inchieste nell'ambito delle Olimpia 2 e 3 che hanno ricostruito il ruolo dell'ex parlamentare e armatore del traghettamento nello Stretto nel salvaguardare gli interessi delle cosche reggine.
Dalle indagini è emerso, scrivono gli inquirenti, come Matacena "pur di riuscire nel suo intento di essere eletto alla Camera dei Deputati nelle elezioni del 1994, abbia stipulato una sorta di 'patto con il diavolo' con le più rappresentative organizzazioni 'ndranghetistiche di questa città".
Con il provvedimento di sequestro delle disponibilità bancarie e finanziarie, i giudici di Reggio Calabria confermano la "condizione di pericolosità che investe l'intero percorso di vita" di Matacena.
L'armatore è latitante dal 2014 quando è scattata l'inchiesta Breakfast, oggi a processo, che vede imputata anche la moglie.
Nel firmare gli arresti, il Gip reggino ha ricostruito la fitta rete di società controllate attraverso prestanomi, costruita – secondo l'accusa – per evitare i sequestri simulando l’apparente dismissione, da parte di MAtacena, delle partecipazioni alle società a lui riconducibili tra cui la AMADEUS Spa, la SOLEMAR Srl, la ULISSE SHIPPING Srl, la NEW LIFE SrL, la AMJU INTERNATIONAL TANKER Ltd e la ATHOSCHIA INTERNATIONAL TANKER Ltd.
Alessandra Serio