La Corte d’assise d’Appello di Reggio Calabria ha condannato a diciotto anni ed otto mesi di carcere, sei mesi di arresto ed il riconoscimento della semi infermità mentale, Rosario Floramo l’operaio che il 7 ottobre 2007 uccise a Falcone con una fucilata il calciatore dilettante Stefano Salmeri, 25 anni,
Il Pg Famiani aveva chiesto la condanna all’ergastolo per l’imputato.
In primo grado Floramo era stato condannato a 17 anni e 2 mesi di reclusione e a 20 anni in appello. Il suo legale, l’avvocato Rosa Mangiapane, si è quindi rivolta alla Corte di Cassazione chiedendo la revisione del processo ed ottenere la totale infermità di mente del suo assistito.
I giudici della Corte Suprema hanno quindi rinviato gli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, che hanno confermato la semi infermità mentale dell’imputato. Salmeri fu assassinato la notte del 7 ottobre del 2007 davanti ad una sala giochi. Floramo ha sempre spiegato il suo gesto sostenendo che Stefano ed i suoi amici lo deridevano continuamente, lo prendevano in giro e lo mortificavano. In realtà Stefano Salmeri era un ragazzo educato e di buona famiglia e, da quanto emerso dalle indagini della Polizia, mai si era sognato di perseguitare Floramo. Ma quest’ultimo si era convinto di essere oggetto dello scherno del giovane e dei suoi “compari” e così quella notte quando lo vide davanti alla sala giochi, andò a casa a prendere il fucile. Poi tornò da Salmeri e lo uccise con una fucilata in pieno petto. Quindi a bordo della sua Peugeot 205 raggiunse il commissariato di Barcellona e si costituì, consegnando anche l’arma del delitto