Il primo appello era stato lanciato subito, appena un paio d’ore dopo l’ufficializzazione della mancata partecipazione al campionato di serie C. Il sindaco Accorinti ha invitato gli imprenditori cittadini a farsi avanti per ripartire con un nuovo progetto serio, visto che c’è la possibilità di farlo dalla serie D, perdendo solo una categoria.
Le prime risposte sono arrivate e ieri Palazzo Zanca è stato sede di alcuni incontri. In prima linea Francesco Barbera, che più volte nell’ultimo anno si era detto interessato alle sorti del calcio cittadino e ora torna alla carica per ripartire da zero, con una nuova società senza debiti.
Il problema, però, è sempre quello: i soldi. Non sono abbastanza quelli in ballo in questa prima fase, ecco perché ora il sindaco lancia un secondo appello.
“Non bisogna disperarsi ma trovare la migliore soluzione – dice il sindaco Accorinti -. Recuperare la serie D non è cosa da poco, pensate a cosa vorrebbe dire ripartire da categorie ancora inferiori. Abbiamo questa possibilità e vogliamo sfruttarla, così come daremo la concessione annuale per lo stadio e altro tipo di supporto che servirà. Mi appello agli imprenditori che hanno economia e passione per il calcio, li invito a fare qualcosa per la comunità. Il budget di chi si è presentato finora è insufficiente, anche perché servono soldi pure per mettere a norma il Celeste, pur se non si tratta del grande progetto che aveva in mente la proprietà uscente. Noi possiamo solo chiedere di farsi avanti, poi devono essere gli imprenditori a creare tra loro unità d’intenti e, soprattutto, proporre un progetto serio, che purtroppo spesso non c’è”.
Il Comune ha proposto una manifestazione d’interesse alla quale rispondere entro le 12 di lunedì 24 luglio. Ci sono solo sei giorni perché i tempi sono molto ristretti. Il sindaco deve avanzare istanza alla Federazione entro il 27 luglio, forse al massimo uno o due giorni dopo, perché il 1. agosto verranno composti i gironi.
“Sceglieremo il progetto più credibile – conclude Accorinti -. Noi siamo già pronti con le carte da presentare, speriamo di riuscirci ma se non c’è un piano fattibile è anche inutile presentare domanda…”.
(Marco Ipsale)