"La società Barbera 1870 è sempre lontana dalle vicende societarie del Messina Calcio. Il dott. Francesco Barbera (a titolo personale) non è, invece, in alcun modo interessato a qualsiasi forma di partecipazione all’Acr Messina e non lo sarà, in nessun caso, neanche in futuro". Lo chiarisce l'avv. Bonaventura Candido, proprio per conto di Barbera, "in relazione alle numerose illazioni che, ad arte, sono state diffuse in questi ultimi giorni. Chi, in queste ultime ore, ha diffuso la notizia che il mio cliente sarebbe uno dei promotori di un fantomatico trust intenzionato a rilevare l’Acr Messina dice il falso ed a breve sarà oggetto delle opportune conseguenti iniziative giudiziarie".
Barbera smentisce e diffida a dire "che auspicherebbe il fallimento dell’Acr per avere poi modo di poterla rilevare dagli organi concorsuali ed a prezzo vile”.
L'imprenditore del caffè aveva avanzato richiesta di ingresso in società ai vecchi proprietari ma la sua proposta era stata respinta. "Barbera – dice l'avv. Candido – era convinto che l’Acr sarebbe fallita di lì a poco e, solo per tale ipotesi, era pronto a rilevarla (anche) in sede fallimentare ritenendo, peraltro, che rifondare la società con queste modalità avrebbe potuto portare grandi benefìci al calcio peloritano. Fortunatamente questa circostanza non si è verificata e, comunque, la società è stata rilevata dall’attuale proprietà che ha portato avanti (con successo) un programma diverso da quello che un tempo aveva sposato ma che il dott. Barbera in ogni caso non condivide".