“L’Acr Messina rende noto di aver sollevato dall’incarico il responsabile tecnico della prima squadra, Valerio Bertotto. Ringraziandolo per l’opera sin qui svolta augura allo stesso le migliori fortune personali e professionali”. Il solito comunicato stringato e con parole di circostanza sancisce la fine del rapporto con l’allenatore ad appena una settimana dall’avvio del campionato, previsto per domenica prossima in casa contro il Siracusa.
Dopo l’allontanamento del direttore sportivo Vittorio Tosto, avvenuto venerdì, arriva anche quello del tecnico. La società, pur senza aver mai fornito spiegazioni con comunicati ufficiali, ha reso noto di non aver condiviso le scelte operate dal duo Tosto – Bertotto e, per questo motivo, di voler cambiare.
Due, tra gli altri, i casi più clamorosi: la società aveva deciso di tesserare il 34enne difensore Filistad, genero del presidente Stracuzzi, che in carriera ha sempre calcato i campi di eccellenza, prima di fare marcia indietro perché Bertotto non lo riteneva adeguato; per ultimo, è di oggi l’ufficializzazione del 33enne attaccante Madonia, anch’egli non gradito allo staff tecnico. Madonia è a Messina, Bertotto e Tosto non più.
Non è chiaro chi in società abbia le competenze tecniche per valutare Madonia e altri, quel che è chiaro è che la gestione del tutto si è rivelata pessima. Il Messina, nello scorso campionato, ha ottenuto la salvezza virtualmente a marzo e matematicamente ad aprile, un tempo sufficientemente ampio a preparare la nuova stagione in anticipo. 4-5 mesi dopo si ritrova senza allenatore, senza direttore sportivo e con una squadra largamente incompleta ad appena una settimana dall’esordio in campionato. L’obiettivo sbandierato dal presidente Stracuzzi, ottenere tra il quarto e il sesto posto finale, appare ora decisamente più lontano.