Non nera come contro la Paganese ma il risultato è lo stesso. Il Messina viene fuori con zero punti anche dal derby di Catania e ora la situazione in classifica si fa più brutta che mai. Solo 7 punti in 8 partite, ben 5 sconfitte e un trend necessariamente da invertire. La sconfitta in terra etnea è quasi una triste consuetudine, ma non è questo a far suonare un campanello d’allarme. La squadra è apparsa in crescita, non poteva essere altrimenti, ma la fase difensiva è stata imbarazzante, nonostante il rientro di Palumbo. In questo modo non si va lontano e il solo Pozzebon, vero faro in avanti, non può sobbarcarsi sulle spalle tutti i problemi. Il Messina ha fatto la partita per lunghi tratti ma senza creare grandi occasioni e, soprattutto, soffrendo maledettamente in difesa. A questo punto la panchina di Marra traballa seriamente, pur se le colpe non sono certo tutte sue.
IL PRE PARTITA:
7 punti nelle prime 7 giornate. Un bottino troppo magro, frutto di due sole vittorie e un pareggio, a fronte di quattro sconfitte. L’inizio del Messina non è stato dei migliori e a sconfortare, ancor più dei risultati, c’è l’ultima pessima prestazione, contro la Paganese, gara nella quale i peloritani non sono stati capaci di creare neanche un’occasione degna di questo nome. Il derby di Catania arriva in un momento in cui il Messina può rispondere dimostrando che si è trattato solo di un episodio o affondare nella parte bassa della classifica. E sarebbe anche ora di invertire una tradizione lungamente sfavorevole, visto che il Messina non coglie la vittoria esterna a Catania addirittura dalla serie B del 1953-54. L’inizio degli etnei è anch’esso scarno di punti. Appena uno in più dei giallorossi, ma la classifica dice ultimo posto a causa dei sette punti di penalizzazione. Il Catania soffre di “pareggite” ed infatti ha perso solo una volta ma ha anche vinto solo una volta, impattando tutte le altre gare. Marra perde Foresta e Ionut ma recupera Palumbo. A sorpresa, tra i convocati non c'è Milinkovic, probabilmente a causa di dissapori sorti durante gli allenamenti settimanali. Una scelta che non mancherà di suscitare polemiche visto che il franco-serbo, a parte l'ultima pessima prestazione al pari del resto della squadra, ha dimostrato le migliori qualità sin da inizio stagione.
IL PRIMO TEMPO:
Dopo appena 90 secondi Di Grazia se ne va sulla sinistra e serve al centro Calil, il cui tiro ravvicinato viene respinto da Berardi. Al 5' punizione per il Catania e cross in mezzo, il colpo di testa di Parisi finisce alto. Al 13' la rete del vantaggio etneo: la difesa del Messina sta a guardare l'incursione veloce di Djordjevic e la triangolazione con Di Grazia, il serbo mette in mezzo in scivolata, sponda di Calil per il solissimo Di Grazia, il cui tiro è imprendibile per Berardi. Le trame dei giallorossi non sono male ma non producono granché. E' la retroguardia ad andare in bambola. Al 17' Barisic si ritrova tutto solo davanti a Berardi in uscita, prova a beffarlo con un pallonetto ma la palla finisce alta. Squillo del Messina al 19', è un'invenzione solitaria di Pozzebon, che spara una gran botta all'interno dell'area, la palla si stampa sulla traversa. I peloritani finalmente reagiscono. Al 29' angolo di Musacci e colpo di testa di Palumbo, alto non di molto. Ma sono i rossazzurri a raddoppiare, con la difesa messinese sempre ferma. L'azione parte addirittura da rimessa laterale, palla al centro dell'area per Di Grazia, che ha il tempo di fare ciò che vuole e battere a rete dove Berardi non può arrivare. Sembra il colpo del ko ma un'altra magia di Pozzebon riapre la gara. Al 45', dopo triangolazione con Musacci e Ferri, l'attaccante romano salta Gil al limite dell'area e piazza la palla nell'angolo basso alla destra di Pisseri.
IL SECONDO TEMPO:
E' il Messina a fare la partita ma senza creare occasioni particolarmente pericolose. Al 59' Marra tira fuori Capua e fa entrare Madonia, scalando Mancini sulla linea dei centrocampisti e passando al 4-3-3. Al 64', dopo una lunga azione manovrata partita addirittura da Berardi, cross in area etnea, torre di Madonia, stop e girata di Pozzebon, con palla alta. Ma l'occasione più pericolosa è per il Catania. Al 66' i giallorossi si fanno trovare scoperti e Russotto s'invola incontrastato, il suo diagonale viene deviato sul palo da Berardi, poi la palla finisce in angolo. Proprio dal corner successivo, arriva il tiro di Bucolo, che si perde sul fondo. Al 70' punizione a girare di Pozzebon, Pisseri respinge coi pugni in angolo. Anche su questo fronte, occasione dal corner successivo, la palla ballonzola all'interno dell'area, poi Mancini, da ottima posizione ma sbilanciato, spara alto. Al 74' la difesa del Messina va ancora una volta in enorme difficoltà: la palla resta in area senza che nessuno riesca a spazzarla, Berardi salva poi l'arbitro fischia. Al 77' Marra proietta la squadra ancora più in avanti, con l'ingresso di Gaetano al posto di Musacci. Ma all'80' la partita finisce con un clamoroso "assist" di Lazar a Di Grazia, servito e lasciato solo davanti al povero Berardi, che riesce solo a toccare il piatto dell'attaccante etneo. Al 91', infine, cross di Madonia per la testa di Pozzebon, respinge Pisseri. Finisce così, con la festa degli etnei ed il Messina a leccarsi di nuovo le ferite.
CATANIA – MESSINA 3-1
CATANIA: Pisseri, Djordjevic, Gil, Bergamelli, Parisi, Di Cecco, Bucolo, Biagianti (82' Silva), Calil, Di Grazia, Barisic (57' Russotto). All. Rigoli
MESSINA: Berardi, Mileto, Palumbo, Bruno, De Vito, Musacci (77' Gaetano), Lazar, Capua (59' Madonia), Mancini, Ferri, Pozzebon. All. Marra
RETI: 13', 41' e 80' Di Grazia, 45' Pozzebon
(Marco Ipsale)