Fuori dal campo è una storia, col futuro che sembra nero, in campo è tutt'altra, con un Messina che rispedisce a casa senza punti la Juve Stabia, una delle quattro squadre che stanno dominando il campionato. In vantaggio con Nardini al 28', i peloritani sono anche andati vicini al raddoppio, prima di soffrire per tutta la ripresa, con una lunghissima serie di mischie in area, spesso sbrogliate da Berardi, così come alcune conclusioni ravvicinate. L'estremo difensore giallorosso è perfetto così come i suoi compagni di reparto ma è tutta la squadra a difendere con le unghie e con i denti e a provarci anche in contropiede. Tutti, dal primo all'ultimo, guida tecnica compresa, meritano tantissimi applausi, perché la vittoria arriva in un momento nero. Il timore è che sia solo una parentesi in un contesto che era e resta difficile perché il Messina ha bisogno prima di tutto, di una società solida. In questo momento non c'è e neanche gli acquirenti sembrano esserlo. Domani l'incontro decisivo, con la cordata calabrese, l'ultima in ordine di tempo, ma sull'entità di questi imprenditori si sa poco o nulla e le incognite restano tantissime. Mercoledì, prossimo, tra l'altro, si chiude il calciomercato e la società, finora, è stata praticamente ferma. Sabato prossimo, poi, un altro difficilissimo impegno, per di più in trasferta, a Foggia.
IL PRE PARTITA:
Mezzo acquisto (il Como ha ufficializzato la cessione al Messina dell'attaccante classe '96 Nicolò Rota, ma l'Acr ancora no), solo tre cessioni (Ionut, Lazar e Rafati) rispetto alla decina di giocatori in esubero e i due elementi più forti (Pozzebon e Milinkovic) sul piede di partenza. Restano poco più di tre giorni alla fine del calciomercato e la situazione del Messina non solo non migliora ma è in fase di peggioramento. E più ancora del mercato, preoccupa il caos societario. Ora sembra vicina alla chiusura la trattativa con una nuova cordata calabrese ma non c'è ancora nulla di ufficiale. Nel frattempo si scende in campo, in un clima che anche per la squadra non è dei migliori. L’erba del San Filippo è da preservare, al Celeste non c’è e si rischiano infortuni. Così questa settimana il Messina si è allenato a San Licandro, a Limina e a Bisconte. Lucarelli deve fare a meno degli squalificati Milinkovic e Ciccone e degli infortunati Foresta, Marseglia e Maccarrone. Non ce la fa neanche Nardini, che va in panchina, al suo posto c'è Capua. A sorpresa, Pozzebon in campo al posto di Ferri. Il modulo è il 4-3-1-2, con Capua, Musacci e Grifoni a centrocampo e Mancini dietro le due punte Madonia e Pozzebon. Tutt’altro clima in casa Juve Stabia, le vespe campane sono terze a soli due punti dalla vetta e, in teoria, potrebbero avere vita facile in riva allo Stretto. Un quadro sconfortante, peggiorato dal diluvio che si abbatte sullo stadio e rende il terreno di gioco in condizioni pessime. Record negativo di spettatori sugli spalti. I tifosi espongono un unico striscione: "Pretendiamo chiarezza o ci avrete lontano", poi intonano diversi cori contro il presidente Stracuzzi.
IL PRIMO TEMPO:
Messina pericoloso già dopo 20 secondi: Pozzebon serve Capua in area, ma il tiro è debole e termina sul fondo. Al 9' il cross di Grifoni mette in difficoltà Russo, che respinge corto in area, ma non c'è nessun giocatore peloritano pronto ad avventarsi sul pallone. Al quarto d'ora Capua spreca un buon contropiede con un cross basso, anzi addirittura innesca un altro contropiede, stavolta per la Juve Stabia, che si conclude con un tiro di Izzillo parato da Berardi. Al 20' Cutolo cade in area e reclama il rigore dopo un contatto: lo stabiese è di spalle ed è difficile valutare. Al 25' si infortuna Capua, al suo posto entra Nardini. Allo scoccare del 26', botta da fuori di Mastalli, Berardi tocca in angolo. Ma al 28' passa il Messina: punizione di Madonia, torre di Rea, respinta di Izzillo sui piedi del neo entrato Nardini che, solo appena dentro l'area, batte Russo. Al 33' ancora una buona occasione per i biancoscudati, il tiro di Madonia dentro l'area è facile preda dell'estremo ospite. Capovolgimento di fronte al 35', Cutolo serve Paponi in area, ma la conclusione è abbondantemente alta. Al 40' è provvidenziale l'intervento di De Vito ad anticipare Cutolo, a due passi dalla porta. L'arbitro concede tre minuti di recupero, a trenta secondi dal termine sbaglia a invertire una rimessa laterale (smentendo anche il guardalinee meglio posizionato), Lucarelli protesta pacatamente e viene espulso. Il recupero si prolunga ancora per un minuto e mezzo (per un totale di quattro minuti e mezzo), poi arriva il fischio. Prima Lucarelli e subito dopo la squadra escono tra gli applausi e l'incitamento della curva. Nel corso del primo tempo, arriva un comunicato stampa del presidente Stracuzzi, che annuncia il rinvio a domani della trattativa coi calabresi per la cessione della società (VEDI ARTICOLO A PARTE).
IL SECONDO TEMPO:
Lucarelli segue la ripresa dalla Tribuna B, subito la Juve Stabia mette Rosafio per Mastalli, il Messina non cambia uomini ma passa al 5-3-2, con Grifoni nel ruolo di terzino destro, Palumbo centrale e Mancini arretrato sulla linea dei centrocampisti, a sinistra. I campani partono forte ma si fanno vedere dalle parti di Berardi per la prima volta al 54', col cross di Cancellotti e il colpo di testa debole di Cutolo, la parata è agevole. Le vespe continuano a premere ma non pungono. Al 63' Fontana propende per un modulo più offensivo con l'ingresso dell'attaccante Marotta al posto del difensore Camigliano. Al 69' il Messina rischia sul lancio di Marotta, pallonetto al volo di Cutolo e palla alta. Lucarelli, anzi il vice Conticchio, si copre ancora: dentro Akrapovic, fuori Madonia, mentre Mancini torna in appoggio, stavolta all'unica punta Pozzebon. Al 74' cross di Cancellotti, Paponi spizza in area la palla che finisce sui piedi di Cutolo, il tiro è sballato. La Juve Stabia non è pericolosissima ma il Messina soffre e Lucarelli e Conticchio decidono di coprirsi ancora di più, con Saitta per Mancini. All'82' cross in area su punizione di Marotta e colpo di testa di Ripa, ancora una parata facile per Berardi, che un minuto dopo è bravo a uscire sui piedi dello stesso Ripa. E' sempre Berardi a salvare il Messina all'85', sul tiro ravvicinato di Cutolo. All'87' Nardini non ce la fa più e resta in campo vistosamente zoppicante. L'arbitro concede cinque minuti del recupero e il Messina deve soffrire ancora. L'ultimo brivido è al 94', ancora un colpo di testa ravvicinato di Ripa, che si perde sul fondo. Finalmente arriva il triplice fischio e il Messina può far festa sotto la curva.
MESSINA – JUVE STABIA 1-0
MESSINA (4-3-1-2): Berardi, Palumbo, Rea, Bruno, De Vito, Capua (25' Nardini), Musacci, Grifoni, Mancini (79' Saitta), Madonia (70' Akrapovic), Pozzebon. All. Lucarelli
JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Camigliano (63' Marotta), Morero, Morero, Mastalli (46' Rosafio), Capodaglio, Izzillo, Cutolo, Paponi, Lisi (76' Ripa). All. Fontana
ARBITRO: Maggioni di Lecco
RETI: 28' Nardini
AMMONITI: 36' Rea, 40' Mastalli, 55' Cancellotti
(Marco Ipsale)