Il Messina espugna Catanzaro. Decisivo Mancini

Servivano tre punti e tre punti sono arrivati. Il Messina doveva dare uno scossone ad una classifica troppo povera, dopo aver raccolto appena 4 punti nelle prime 5 partite. Ma non era facile, perché di fronte c’era un Catanzaro, partito con ambizioni, che aveva fatto ancora peggio dei peloritani, con una sola vittoria e ben quattro sconfitte. Al Ceravolo è arrivata anche la quinta sconfitta per i calabresi e la seconda vittoria stagionale per il Messina. Dopo un primo tempo sottotono, senza grandi occasioni da un lato e dall'altro ma coi calabresi a provarci di più, nella ripresa il Messina passa subito in vantaggio e poi gestisce bene fino al triplice fischio. Il Catanzaro è apparso in estrema difficoltà tanto che, dopo aver fallito il pari sùbito con l’ex Tavares (prestazione scarsa, la sua), non ha prodotto grossi pericoli per la porta di Berardi, che pure è stato bravo nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa. Per il Messina, ora, l’occasione di riaffermarsi in casa, contro la Paganese, e col rientro degli squalificati De Vito e Musacci. Una volta recuperati anche gli infortunati di lungo corso Rea e Palumbo, senza dimenticare Ciccone, ma ci vorrà ancora del tempo, Marra potrà finalmente contare sulla rosa al completo.

IL PRE PARTITA:

Necessità assoluta di fare punti, perché 4 nelle prime 5 partite sono davvero troppo pochi. A Catanzaro, Marra deve ancora fare a meno degli squalificati De Vito e Musacci. Difesa sempre in emergenza, a causa dei lunghi infortuni di Rea e Palumbo, non si è allenato neanche Ionut e così esordisce il giovane Bruno, mentre Mileto scala nel ruolo di terzino destro. La formazione è simile a quella sconfitta immeritatamente dal Foggia, con due eccezioni: Bruno al posto di Ionut, come detto, e l'esordio del 19enne Ricozzi al posto di Bramati. Anche il Catanzaro, però, ha bisogno di fare punti, visto che l'inizio è stato persino peggiore di quello dei peloritani. Appena tre punti conquistati, frutto di un'unica vittoria contro l'Andria, poi quattro sconfitte. In campo l'ex Tavares mentre parte dalla panchina l'altro ex, Baccolo.

IL PRIMO TEMPO:

Già dopo 15 secondi un cross pericoloso rimbalza in area del Messina e scavalca Akrapovic, poi Giovinco cicca la palla da due passi. Il Messina riparte con Pozzebon, che viene steso da dietro, l'arbitro fischia il netto fallo ma non tira fuori il necessario cartellino giallo. Dopo l'occasione iniziale la partita stenta a decollare. Al quarto d’ora, da calcio d’angolo, la palla passa da un lato all’altro dell’area del Messina, senza che nessuno intervenga, Maccarrone allontana di testa. Un minuto dopo Mancini si fa largo al limite dell’area poi, sbilanciato, sballa la conclusione. Al 22' un rimpallo favorisce Cunzi, che si libera in area e tira sull'esterno della rete. Il Messina non soffre particolarmente ma non riesce neanche a pungere. La gara si accende sul finale di frazione. Al 37' è provvidenziale, al limite dell'area, l'intervento falloso di Maccarrone, che si prende un meritato giallo evitando guai peggiori. Sulla punizione conseguente, Giovinco calcia altissimo. Al 41' un altro salvataggio di Maccarrone su un tiro di Giovinco; ma lo stesso difensore, due minuti dopo, regala palla a Tavares, salva Berardi. L'ultima azione, finalmente, è del Messina: al 44' Lazar lancia Milinkovic, che entra in area ma va alla conclusione troppo defilato, Grandi devia in angolo.

IL SECONDO TEMPO:

La ripresa inizia nel migliore dei modi per il Messina, che al 50’ va in vantaggio: Milinkovic si libera sulla destra, approfittando di un errore di Prestia, e serve in area l’accorrente Mancini, che supera Grandi. Due minuti dopo occasione simile in campo opposto: l'intervento maldestro di Maccarrone favorisce Cunzi, che serve benissimo al centro dell'area Tavares; il portoghese fallisce clamorosamente il contatto con la palla. Al 60' Mancini "pesca" in area Pozzebon, che stoppa, si gira e conclude alto, invece di servire il meglio piazzato Milinkovic. Il Catanzaro attacca in modo confusionario e si rende pericoloso solo su calci piazzati. Al 76' Ricozzi ne regala ingenuamente uno al limite dell'area: la punizione a girare di Giovinco finisce alta, non lontana dall'incrocio dei pali. All'81' il Messina protesta per un fallo di mano in area di Esposito. Due minuti dopo cross di Sabato e girata di Campagna, salva Berardi. E' l'ultimo brivido perché poi il Messina non rischia più nulla. C'è solo un colpo di testa di Campagna, abbondantemente fuori, e un'occasione fallita da Pozzebon, all'ultimo secondo. Ma subito dopo arriva il triplice fischio, che sancisce i tre punti per i peloritani.

CATANZARO – MESSINA 0-1

CATANZARO (3-4-1-2): Grandi, Di Bari, Prestia, Patti (59' Baccolo), Esposito, Roselli, Van Ransbeek (76' Sarao), Sabato, Giovinco, Cunzi, Tavares (69' Campagna). All. Somma.

MESSINA (4-3-1-2): Berardi, Mileto, Bruno, Maccarrone, Akrapovic, Ricozzi, Lazar, Foresta (79' Capua), Mancini (81' Ionut), Milinkovic (62' Madonia), Pozzebon. All. Marra.

ARBITRO: Sozza di Seregno. ASSISTENTI: Michieli e Nocenti di Padova.

RETI: 50' Mancini

(Marco Ipsale)