Almeno cinque occasioni pericolose contro due, rigori a parte. Ma il Messina quelle cinque occasioni le ha fallite tutte, mentre il Catania ha segnato in entrambi i casi. Ecco come si arriva ad un bugiardo 1-2 finale, coi biancoscudati che hanno giocato per un’ora in superiorità numerica, ha fatto la partita ma ha sprecato troppe volte prima la rete del vantaggio e poi anche quella del raddoppio. Meriti al Catania, che è stato cinico, demeriti del Messina, all’opposto. Ma, paradossalmente, non è stato questo a decidere la partita, quanto l’espulsione di Da Silva, al 66’. Il brasiliano ha preso due gialli dubbi (pessima la gestione dei cartellini da parte dell’arbitro) ma, sapendo di essere già ammonito, ha commesso un fallo totalmente inutile, vicino al calcio d’angolo avversario. La sconfitta è da addebitare a questo fallo sconsiderato, perché fino a quel momento il Messina teneva in pugno la partita. Ma i peloritani sono riusciti nell’”impresa” di sbagliare il 2-0 anche subito dopo l’espulsione di Da Silva e poi il 2-1 a seguito del pari di Pozzebon, subendo anche la beffa dell’1-2. I biancoscudati hanno buttato al vento la vittoria e il pari, mentre i rossazzurri hanno dimostrato di essere squadra di alta classifica, colpendo al momento giusto. Una sconfitta da un lato difficile da accettare, per quanto visto in campo, ma dall’altro che non deve lasciare grandi strascichi, perché il Messina ha giocato bene e avrebbe meritato ben altra sorte. Sprecata l’opportunità di allontanare la zona play out, la squadra di Lucarelli deve ora necessariamente raccogliere i tre punti nel secondo turno casalingo consecutivo, contro il Monopoli.
IL PREPARTITA:
Nella prima metà della settimana l’attenzione è stata puntata sulla nuova società, nella seconda metà sull’obiettivo di portare più tifosi possibili allo stadio. Oggi, invece, l’unica cosa che conta è vincere. La squadra si è allenata per tutta la settimana al Celeste ed ha necessità di fare risultato per allontanare la zona play out, rimasta distante tre punti anche dopo le gare di ieri, ma con la spade di Damocle dell’attesa penalizzazione di due punti. Il Catania ha fatto 16 punti in più del Messina (Lo Monaco li arrotonda a 20) ma ne deve scontare sette di penalizzazione. E’ momentaneamente undicesimo, fuori dalla zona play off (senza la penalizzazione sarebbe sesto), visti i risultati del sabato di Casertana e Siracusa. Miglior difesa del campionato, solo 20 gol al passivo, i rossazzurri hanno due facce in casa e trasferta. Primo posto tra le mura amiche ma solo una vittoria in trasferta (1-2 a Cosenza a dicembre), poi sette pareggi e quattro sconfitte, col peggior attacco esterno (appena 6 reti realizzate). Un ruolino simile, almeno nell’ultimo periodo, a quello del Messina, che viene da quattro vittorie casalinghe consecutive e ben sei sconfitte esterne consecutive. Rea, Grifoni Foresta e De Vito non sono al 100 %, i primi due partono dall'inizio, gli altri due dalla panchina. Si passa così al 3-4-1-2, con Rea, Maccarrone e Bruno in difesa, Grifoni, Da Silva, Musacci e Sanseverino a centrocampo, Mancini dietro le due punti Milinkovic e Anastasi.
IL PRIMO TEMPO:
Pronti, via e il Catania resta in dieci già all'8', alla prima azione del Messina: Da Silva lancia Anastasi, che supera Gil e sta per involarsi da solo, il brasiliano lo stende, rosso inevitabile. Punizione dal limite, batte Musacci, palla di poco fuori. Il Messina sfiora il vantaggio al 12': Sanseverino piazza la palla sull'angolo sinistro di Pisseri, che si distende e respinge, Da Silva rimette in mezzo, poi la sfera finisce in angolo. Al 14' ci prova Fornito da fuori, il tiro è reso potenzialmente pericoloso dal terreno pesante, ma finisce fuori sotto l'occhio vigile di Berardi. Al 17' la botta di Mancini è centrale, Pisseri blocca. La partita è condizionata dalla pioggia battente e dalle condizioni del terreno, inevitabilmente pesanti. Ma quando il Messina va in avanti punge e, tra il 28' e il 29', spreca per due volte. Prima Milinkovic inventa per Da Silva, bravissimo Pisseri sul colpo di testa del brasiliano. Dal corner successivo, una pozzanghera favorisce Anastasi, che fallisce un rigore in movimento, ancora bravo Pisseri a respingere. Al 39', angolo per il Catania, la palla finisce fuori sui piedi di Russotto, il tiro non è particolarmente insidioso ma, al solito, Berardi deve distendersi per evitare problemi dovuti ai falsi rimbalzi. Nel recupero, cross di Milinkovic, non ci arrivano da due passi prima Anastasi e poi Sanseverino, che riesce a toccarla solo sulla linea di fondo.
IL SECONDO TEMPO:
Il Messina manca il vantaggio di un nulla anche al 52': angolo di Milinkovic, colpo di testa di Maccarrone, quando Pisseri è battuto l'ex Bucolo salva sulla linea. Sull'altro fronte, il diagonale di Biagianti, da buona posizione all'interno dell'area, è troppo angolato e termina fuori. La svolta arriva al 57': Anastasi viene ostacolato sulla linea dell'area di rigore, l'arbitro indica il dischetto. Va Milinkovic, portiere da un lato, palla dall'altro, il Messina ottiene finalmente un meritato vantaggio. Al 66' si ristabilisce la parità numerica per colpa di Da Silva che, già ammonito, commette un fallo inutile in fase d'attacco. L'arbitro non aspettava altro per "sbattergli" in faccia il secondo giallo. Petrone può così tirare fuori Bucolo e passare ad un modulo più offensivo con l'ingresso di un altro ex, Barisic. Pericolo per il Messina al 72': Forneau concede una dubbia punizione dal limite, ci tenta Fornito a girare, vola Berardi a deviare in angolo. Contropiede per il Messina, che ha la possibilità di chiudere la partita: Milinkovic e Foresta vanno via due contro uno, il franco serbo si allunga il pallone e Pisseri può uscire in presa bassa. Gol sbagliato, gol subìto. Cross di Marchese, colpo di testa di Pozzebon che svetta tra Bruno e Rea, palla in rete. All'80' il Messina fallisce per l'ennesima volta un gol fatto: Milinkovic se ne va di nuovo e serve perfettamente Rea solo davanti a Pisseri, il difensore biancoscudato spara addosso al portiere. All'83' lancio in area per Pozzebon in sospetta posizione di fuorigioco, come sospetto è il contatto con Grifoni, per Forneau è rigore e cartellino giallo. Batte lo stesso Pozzebon, la palla va fuori. Ma passa appena un minuto, sponda di Tavares per Barisic, che prende Bruno in controtempo e batte l'incolpevole Berardi. Nel recupero, solo una furibonda mischia in area del Catania, poi risolta da Pisseri. Le speranze del Messina si spengono sul colpo di testa ravvicinato di Maccarrone, che finisce alto.
MESSINA – CATANIA 1-2
MESSINA (3-4-1-2): Berardi, Maccarrone, Rea, Bruno, Grifoni, Da Silva, Musacci, Sanseverino (86' Plasmati), Mancini (65' Foresta), Milinkovic, Anastasi. All. Lucarelli
CATANIA (4-3-1-2): Pisseri, Gil, Marchese, Bergamelli, Djordjevic, Biagianti, Bucolo (69' Barisic), Fornito, Russotto (65' Parisi), Pozzebon, Tavares. All. Petrone
ARBITRO: Francesco Forneau di Roma 1. ASSISTENTI: Michele Nocenti di Padova e Luca Cassarà di Cuneo
AMMONITI: 20' Rea, 50' Da Silva, 57' Russotto, 68' Anastasi, 80' Fornito, 83' Grifoni. ESPULSI: 8' Gil, 66' Da Silva
RETI: 58' Milinkovic, 74' Pozzebon, 85' Barisic
(Marco Ipsale)