Dalla Scozia alla Romania, passando per le trattative arenate per il Cesena e il Vicenza. Per Angelo Massone le colpe dei fallimenti sono sempre degli altri, lui era arrivato da salvatore della patria, così come a Messina. Lo si è scoperto nel corso di una videoconferenza via Skype “coi potenziali acquirenti in collegamento dagli Stati Uniti d’America”, che si è tenuta alle 17 allo stadio San Filippo, preannunciata dalla società con un comunicato alle 15.16.
I “potenziali acquirenti” sono proprio Massone e uno sconosciuto imprenditore americano, dalla sua casa di New York, “il cui valore consentirebbe di acquistare cinque o sei squadre di Lega Pro”, citando lo stesso avvocato romano.
Poi una serie di banali promesse, come a queste latitudini se ne sono sentite tante negli ultimi otto anni: il progetto etico-sportivo, il rilancio del settore giovanile, Messina merita altre categorie almeno la serie B, la copertura dello stadio, concerti, una cittadella sportiva, business sul territorio, l’importanza dei tifosi ecc. ecc. ecc. Se si tradurranno in realtà, non potremo che esserne felici, ma le grandissime perplessità sono d’obbligo. “Vogliamo conoscere la precisa situazione patrimoniale del Messina – dice Massone – ma solo oggi, da Gugliotta, è arrivata la prima documentazione richiesta. Abbiamo dato incarico al prof. Eugenio D’Amico, che insegna Economia Aziendale all’Università di Roma, per la due diligence (la verifica dei dati del bilancio societario, ndr), l’accordo prevede la chiusura dell’operazione entro il 10 febbraio, che sarà ratificata dal notaio messinese Silverio Magno. Non mi aspetto grandi sorprese, il presidente Stracuzzi è una persona seria, che stimo”.
In mezzo alle tante belle parole, c’è un calciomercato che si chiude il 31 gennaio e finora il Messina non ha effettuato neanche un’operazione, né in entrata né in uscita. “Ritengo che la rosa sia di medio alto livello – prosegue Massone -, se ci fosse stato Lucarelli dall’inizio avrebbe avuto più punti. Ho avuto un’ottima impressione del mister, lui può essere il futuro del Messina per conquistare la serie B. Al momento non possiamo intervenire perché non siamo i proprietari del Messina, quando l’ingresso sarà ufficiale investiremo i soldi che servono. Comunque si stanno rescindendo alcuni contratti di troppo e penso che la prossima settimana si potranno acquistare nuovi giocatori”.
Fin qui Massone. Ma le sue parole non sono servite a calmare gli animi della piazza. Su Facebook, dove ormai si tasta il polso dei tifosi, nessuno si sente rassicurato e non mancano neanche gli insulti… Il tunnel è sempre oscuro e non si intravede via d’uscita.
(Marco Ipsale)