Messina calcio, l'ultimo spiraglio è l'azionariato popolare

Messina calcio, l’ultimo spiraglio è l’azionariato popolare

Redazione

Messina calcio, l’ultimo spiraglio è l’azionariato popolare

lunedì 14 Luglio 2008 - 12:10

I club hanno incontrato Buzzanca e hanno lanciato una proposta ai Franza: «Iscrivete la squadra, alla gestione ci pensa la città». Nel pomeriggio il vertice decisivo

«Il Messina è dei messinesi», cantano spesso i tifosi della curva sud. E’ giunto il momento di dimostrarlo. L’ultimo spiraglio per la salvezza del Messina calcio è infatti questo: l’azionariato popolare, un’azione mille euro, trentamila azioni sono trenta milioni di euro, che serviranno a gestire la società in serie B. Prima, però, i Franza dovranno iscriverla, regolarizzando la posizione societeria entro le 19 di domani. Questo è quanto è emerso dall’incontro avuto nella tarda mattinata di oggi tra i rappresentanti dei club organizzati, accompagnati da alcuni consiglieri comunali (Nino Carreri, Giorgio Muscolino e Salvatore Ticonosco), e il sindaco Giuseppe Buzzanca, al cui fianco c’era Gianfranco Scoglio, assessore ai Lavori pubblici, il -creatore- del famoso project financing relativo ai due stadi cittadini. Proprio da Scoglio sarebbe stata -partorita- l’idea dell’azionariato popolare, subito sposata dai club e lanciata telefonicamente al vicepresidente del Messina Vincenzo Franza.

Tutto questo mentre di fronte a Palazzo Zanca un gruppo di circa trecento tifosi manifestava pacificamente, seppur in maniera colorita, il proprio dissenso nei confronti dei Franza, delle istituzioni e dell’imprenditoria messinese, da anni sorda alle esigenze della squadra locale. E’ chiaro che la proposta dell’azionariato è lanciata non nei confronti del tifoso della strada, ma proprio di quei commercianti, imprenditori e professionisti messinesi che con un piccolo contributo consentirebbero di regalare ciò che in questo momento manca: tempo prezioso. Con la squadra iscritta, una somma ingente a disposizione e soprattutto la convenzione degli stadi approvata dal Comune, la società sarebbe molto più appetibile agli occhi di eventuali gruppi interessati.

Gruppi che, giurano a Palazzo Zanca, non sono stati un bluff ma esistevano realmente, imprenditori importanti del nord Italia ma anche della Sicilia, con esperienze nel mondo del calcio, che però sarebbero letteralmente -fuggiti- di fronte alla impressionante mole di debiti del Messina, che sarebbero addirittura superiori ai cinquanta milioni di euro.

A questo punto la palla passa ai Franza, che nel pomeriggio si riuniranno in un vertice che, vista la contingenza dei tempi, si rivelerà decisivo e nel quale dovranno prendere la decisione più importante: iscrivere o meno la squadra alla serie B. Stavolta si tratta davvero dell’ultima spiaggia.

(foto Dino Sturiale)

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