Un preliminare con il gruppo Massone, un altro con il gruppo Gerace, ora un altro ancora con un gruppo in cui ci sono sia Massone sia Gerace. La farsa che ruota intorno al Messina non poteva che proseguire con un’altra farsa, a questo punto inevitabile perché gli attuali soci non sono più in grado di andare avanti da soli economicamente. La storia non finisce qui perché gli acquirenti hanno chiesto tempo fino al 30 aprile per studiare i conti del club e potrebbero spuntare nuove sorprese, come più volte accaduto in questi mesi. I nuovi acquirenti, però, hanno preso l'impegno di onorare la scadenza degli stipendi al 16 febbraio (una cifra compresa tra i 250 e i 270mila euro) e non spenderanno certo questa cifra a vuoto. E' questa l'unica notizia positiva perché, viceversa, il Messina rischiava davvero di non riuscire a concludere il campionato.
Dopo le accuse di Gugliotta, oggi Stracuzzi e Oliveri hanno comunicato la propria uscita di scena con l’accordo per la cessione del loro 88 % (VEDI ARTICOLO A PARTE).
Il rammarico è quello di non aver chiuso, in precedenza, le trattative con Proto o con Barbera, imprenditori che potevano dare maggiori garanzie rispetto a quelli attuali. Il curriculum di Massone parla chiaro, la curva ha gridato fino ad avantieri di non volerlo ma Stracuzzi non ha mai ascoltato, tanto da proseguire la trattativa finora. Ma al momento, probabilmente, non ci sono grandi alternative, visto che c’è l’urgenza di cedere e anche i calabresi, a quanto pare, non se la sentono di intraprendere da soli il nuovo cammino. Su di loro si sa poco ma quel tanto che basta per capire che non sono i salvatori della patria, tutt’altro.
La strategia è quella di ottenere la salvezza tirando a campare fino al termine del campionato. La speranza, o forse utopia, è che in quel momento arrivi un imprenditore serio a tirare il Messina fuori dai guai. Del resto, non si riesce a capire perché a Francavilla, Andria, Cosenza, tanto per limitarsi a tre esempi, si possa fare calcio in modo dignitoso, mentre il Messina sia sempre solo uno strumento per fare i propri comodi.
(Marco Ipsale)