Neppure il tempo di digerire la sconfitta contro l’Aquila che arriva l’impegno sul campo del Gavorrano, una matricola terribile sulla strada di un Milazzo in piena crisi, di risultato, di gioco, ma anche di legame col pubblico. Due soli punti in sei partite e soprattutto prestazioni tutt’altro che positive hanno spento l’entusiasmo dei tifosi che non seguono con passione questa squadra. Nell’ultima partita contro gli abruzzesi, appena 250 spettatori, dopo la sconfitta e se anche domenica si perderà, al Grotta Polifemo saremo davvero in pochi a seguire la partita. Dopo la sconfitta con l’Aquila si era parlato di un esonero dell’allenatore, ma evidentemente la società ha dato un’altra possibilità ad Amura che ha solo una parte di colpe. La squadra infatti è troppo giovane, inesperta e rispetto allo scorso anno manca una guida, sia in campo, sia in panchina, visto che Venuto riusciva a essere non solo un allenatore ma un vero punto di riferimento. Certo se si è chiesta la salvezza pensiamo che alla fine si potrà riuscire a raggiungere l’obiettivo ma sarà una stagione senza entusiasmo e i tifosi a Milazzo non sanno stare senza entusiasmo. Protestano, si arrabbiano e poi abbandonano. E per Milazzo, che non dimentichiamolo è in serie C, anche se non parliamo dei campionati di un tempo, occorre qualcosa sempre di importante. La società dovrebbe acquistare almeno tre giocatori, uno per reparto, di esperienza, anche se adesso si potrà pescare solo nel mercato degli svincolati, ma il direttore Ferrigno sino ad ora è rimasto in silenzio dicendo che la squadra va bene così. Non resta che aspettare i risultati del campo. Contro il Gavorrano sarà difficile, ma il Milazzo deve tentarci, partendo dalla convinzione che lo scorso anno, la situazione era identità e dopo sei partita si parlava di crisi ed esoneri. Poi ci fu la svolta. Sarà anche così quest’anno?