“Non so se riuscirò mai a diventare un calciatore professionista, ma intanto stringo i denti e lotto per raggiungere i miei obiettivi. Studierò, mi impegnerò e cercherò di realizzarmi a livello umano e professionale, senza mai abbandonare i miei sogni. Cosa vorrei dalla vita? Semplicemente essere felice”.
A parlare è Prezioso Ghartey, giovane attaccante messinese con la passione innata per il calcio. Nato in riva allo Stretto il 15 dicembre del 1994 da genitori ghanesi, ha un sogno nel cassetto: diventare un calciatore professionista.
Alto 188 cm per 84 kg di peso, il “colored” peloritano è un centravanti che fa della grinta, della tenacia, della potenza fisica e della velocità le sue doti migliori, anche se, come tutti gli attaccanti “di razza”, vive per il gol.
Può ricoprire anche il ruolo di esterno destro o sinistro di centrocampo e di attacco, o adattarsi nel ruolo di seconda punta o di trequartista.
I suoi moduli di riferimento? 4-2-3-1, 4-3-3, 4-4-2, 3-5-2.
Cresciuto nella scuola calcio del Messina Peloro, la punta peloritana ha esordito tra i “grandi” con la maglia del Messina Sud, in Prima Categoria, realizzando 12 reti in 15 partite con la Prima Squadra e ben 15 gol in 18 partite con la formazione “Juniores”, ottenendo anche la vittoria del campionato.
Quest’anno, con la maglia del Pistunina, Prezioso Ghartey ha realizzato ben 15 reti in 32 partite con la Prima Squadra (giocando per lo più da esterno di centrocampo) e 32 gol in 28 partite con la formazione “Juniores” (vincendo il titolo di Campione Provinciale prima e di Campione Regionale successivamente).
Adesso per lui potrebbero aprirsi importanti scenari in vista della prossima stagione.
Una passione, quella per il calcio, che Prezioso coltiva dalla tenera età di quattro anni. “La mia passione per il calcio iniziò esattamente quindici anni fa – dichiara il giovane attaccante messinese – quando mio padre mi portò per la prima volta a Tremestieri, dove allora c’era la scuola calcio del Messina Peloro del grandissimo e compianto presidente Franco Luvarà, a cui mando un grosso abbraccio da quaggiù. Lì incontrai bravissime persone e gente seria come ad esempio il signor Siracusano, mister Filippo, che a fine allenamento mi insegnava a fare le rovesciate, Salvatore Beccaria, che fu anche un grandissimo giocatore, ma anche mister Gatto e mister Cannistraci, che mi è rimasto impresso per la sua tenacia e per il cuore che metteva in campo ogni giorno. Tutte queste persone, per le quali nutro grande stima e grande rispetto, mi hanno regalato bellissimi ricordi ed emozioni indimenticabili e grazie a loro mi appassionai al mondo calcio. Da allora trascorro pomeriggi interi dietro ad un pallone. Poi passai nelle fila del Messina Sud del presidente Lillo Trimarchi, che per me è stato come un padre e mi ha voluto sempre bene sin dal primo giorno. In Prima Categoria trovai il tecnico Nicola Trimarchi, un grande allenatore che ha sempre creduto in me dandomi consigli e spronandomi il più possibile a dare il massimo in campo. Poi non posso che elogiare il tecnico Nino De Luca, ottimo allenatore e grandissimo giocatore, il mister Giampiero Mancuso ed il segretario Piero Danzè, tutte bravissime persone. Anche a loro devo dire grazie. La scorsa stagione ho giocato, invece, nel Pistunina, in Promozione. Ho trovato una grande famiglia e devo dire grazie al mister Nello Miano, ha tirato fuori il meglio di me. Amo questo bellissimo sport che, giorno dopo giorno, non smette ma di emozionarmi”.
Un ragazzo tranquillo, che ama la vita e non sopporta chi la butta via. “Prezioso è prezioso per le persone che ha vicino. Sono un ragazzo che dà tanto e che pretende dagli altri. Odio il caos e amo la tranquillità, non faccio una vita movimentata, anzi, tutt’altro, ma quando si tratta di giocare a calcio non mi tiro mai indietro. Inizialmente mi ero iscritto all’università, qui a Messina, presso la facoltà di informatica, ma ho lasciato gli studi per puntare tutto sul calcio. Il prossimo anno vorrei riprendere a studiare, perché per quanto io possa credere nel mio sogno, bisogna avere sempre un piano di riserva nella vita. Il mio tempo libero lo passo con le mie due famiglie, con la mia fidanzata e, a volte, con qualche amico. Come molta gente, non ho avuto e non ho ancora oggi una vita facile, ma comunque sorrido e ringrazio Dio. La vita è un dono prezioso, da non sprecare e da non buttare via. Sono felice della mia vita e devo tutto all’amore dei miei cari e della mia ragazza. Non potrei chiedere di più”.
Grinta, tenacia, potenza e velocità, queste le caratteristiche principali del “colored” messinese, che si ispira a Mario Balotelli, ma non solo. “Mi definisco un ragazzo molto umile, che preferisce le critiche agli elogi, in modo tale da poter crescere e migliorare giorno dopo giorno. Se oggi sono un quarto di giocatore, non dico mezzo perché potrei esagerare, è anche perché ho sempre ricevuto critiche e rimproveri che sono stati fatti sempre in buona fede e in maniera costruttiva. Da un punto di vista tecnico sono una prima punta e cerco di fare del mio meglio combinando ogni mia dote tecnica al fine di segnare e al tempo stesso di aiutare la squadra. Se mi dovessi descrivere con due aggettivi direi veloce e potente. La mia squadra del cuore è il Milan, ma tifo anche per il Messina ovviamente, la squadra della mia città. Il giocatore a cui mi ispiro è Mario Balotelli – dichiara Prezioso Ghartey – mi piace molto come calciatore e ha ancora ampi margini di miglioramento. Ha tecnica e potenza fisica, un mix perfetto. Può diventare un numero uno secondo me, ma qualcuno dovrebbe farglielo capire se non ci arriva da solo. Sono cresciuto guardando anche i video di Ronaldo, George Weah, Pelè e Ronaldinho, tutti calciatori che ammiro molto. Ronaldo, non Cristiano, ma il vero fenomeno brasiliano, è a parer mio è il giocatore più forte di tutti i tempi. Tecnica, velocità, forza, intelligenza e, soprattutto, una valanga di gol, veramente un calciatore unico, perfetto. Il Mondiale? L’ho seguito, tifavo Italia e Ghana. Sono deluso dal mondiale degli azzurri, mi aspettavo qualcosa in più e parlo da tifoso. Avrei voluto gioire come otto anni fa. Mario Balotelli? Lo aspettiamo tutti da tanto tempo. Vediamo quando esploderà. Si sente escluso umanamente, anche da chi due anni fa lo osannava”.
La “Pantera Nera” messinese, attualmente, è in attesa di una squadra che possa rilanciarlo, ma non si arrende e sogna in grande. “Se mi dovesse chiamare il Messina? Sarebbe un sogno. Sarebbe veramente un onore difendere i colori della mia città, ma per il momento è un sogno destinato a rimanere tale”.
Ancora oggi, nel 2014, c’è gente che insulta una persona solo per il colore della pelle. Non succede solo nel calcio, ma nella vita di tutti i giorni. Prezioso, purtroppo, l’ha vissuto anche sulla sua pelle. “Il razzismo, purtroppo, è un fenomeno abbastanza diffuso, e l’ho vissuto anche sulla mia pelle – dichiara Prezioso Ghartey – In tanti campi di periferia sono stato fischiato e insultato, senza alcun motivo. In giro c’è tanta ignoranza e sotto questo aspetto le cose vanno sempre peggio. Mi consola il fatto che tante associazioni e tanti spot combattono quotidianamente il razzismo. Anche noi dobbiamo muoverci in prima persona, urge un cambio di mentalità netto”.
Come il suo idolo Mario Balotelli, anche il giovane Prezioso è nato in Italia da genitori ghanesi ed è un messinese a tutti gli effetti. “Io amo Messina e penso che potrebbe fare invidia a molte città d’Italia se solo le persone fossero un po’ più civili. Purtroppo mi accorgo che i segni di miglioramento sono scarsi, migliora qualcosa e ne peggiora un’altra, troppe cose vengono trascurate. Ma per cambiare non serve solo un Sindaco che sta cercando di fare il massimo, ma dovremmo cominciare a cambiare noi. Noi siamo Messina, perché noi ci viviamo, dobbiamo essere i primi ad impegnarci attivamente per il bene della nostra città. Abbiamo paesaggi stupendi, il mare. Ho a cuore questa città, anche se non mi ha ancora reso felice. Sicuramente se vivessi altrove sarebbe tutto più semplice, calcisticamente parlando. Qua è molto difficile farsi notare e avere una possibilità concreta. Purtroppo abbiamo scarse risorse economiche e anche strutturali, non è facile, ma io non mi abbatto e continuo a crederci, coltivo il mio sogno senza paura e con decisione”.
Prezioso è un ragazzo con tanti sogni nel cassetto, cosciente dei suoi mezzi e delle sue potenzialità. “Io credo fortemente in me stesso, vorrei diventare un calciatore professionista e non ho intenzione di arrendermi. Lotterò fino alla fine, sperando che il mio sogno possa diventare realtà. Sicuramente riprenderò a studiare, mi vorrei laureare e ci tengo anche ad imparare una professione. Ma una cosa è certa, vorrei essere principalmente una persona felice, viva. In fin dei conti è questo l’importante nella vita. Non smetterò mai di ringraziare i miei genitori, che quotidianamente mi trasmettono i veri valori della vita. A loro devo veramente tanto, mi hanno insegnato ad essere una persona onesta”.
Prezioso vuole spiccare il volo, ma nel frattempo manda un messaggio a tutti i giovani che, come lui, coltivano un sogno. “Mai arrendersi. Bisogna sempre lottare, stringere i denti e crederci fino in fondo per provare ad arrivare in alto. Da ragazzo sogni, da grande continui a farlo, ma devi anche fare i conti con la realtà che ti circonda. E’ comunque fondamentale combattere fino all’ultimo respiro. Io, ad esempio, ho preso tante porte in faccia, ma non mi abbatto e continuo a crederci. Sono determinato, grintoso e voglioso, ho il desiderio di emergere e di far vedere chi è Prezioso Ghartey”.
Fabrizio Bertè