“Se il partito dovesse chiedermi cosa penso in merito alla ricandidatura del Presidente Musumeci, risponderei che io un’opinione ce l’ho ed è netta. La esprimerò nelle sedi opportune. Ho un orecchio all’Ars ed uno nel territorio, ho le idee chiare al riguardo, sono un deputato del territorio, non di Palazzo. Ascolto la gente e ho buoni rapporti con tutti all’Ars, quindi la mia non è un’opinione personale ma oggettiva”.
Tommaso Calderone, capogruppo Ars di Forza Italia al primo mandato, non anticipa quel che pensa sulla ricandidatura di Musumeci alle Regionali del 2022, è un uomo di partito e rispetta ruoli e prassi. A maggior ragione in una fase come questa che sta vedendo polemiche e venti di guerra su chi dovrà guidare la coalizione di centro destra alle Regionali del prossimo anno. Musumeci vuol riprovarci ma molti alleati frenano. Da settembre però sarà piena campagna elettorale.
“Sono presidente del gruppo Ars e non ho poteri e compiti su scelte che appartengono al partito. Condivido la posizione di Miccichè. Musumeci vuol ricandidarsi ed è evidente che questo sarà un passaggio che dovrà essere condiviso dai partiti della coalizione. Forza Italia è, come si dice, azionista di maggioranza e dirà sicuramente la sua”.
Calderone è alla guida Ars di un gruppo di deputati azzurri che strada facendo si è raddoppiato, con ingressi pesanti anche in termini di qualità. Il Sud, ma soprattutto Sicilia e Calabria sono le roccaforti di Forza Italia nel Paese e tocca proprio alle pattuglie di Miccichè mantenere alte le percentuali. Le Regionali 2022 saranno un passaggio determinante che non spaventano i forzisti. Di recente lo stesso Miccichè ha accennato ipotesi di “modello Draghi” ma non si è sbilanciato più di tanto.
“Il modello Draghi ha un suo fascino, ma io subisco il peso del mio passato, vengo dalla destra e pur vedendo di buon occhio un eventuale collegamento di competenze preferisco restare nel mio alveo. Veda, Forza Italia in Sicilia è forte, siamo attrattivi anche qualitativamente. Penso che il vero segreto risieda sempre negli uomini e nelle donne che sono persone del territorio come dico io. Ad esempio secondo me la candidatura di Occhiuto per la presidenza della Regione Calabria è ottima, sono felicissimo perché è una persona equilibrata, attiva, capace, presente nel territorio”.
L’onda lunga azzurra Calderone la rivendica anche nel messinese dove ad esempio, a Barcellona ha registrato 3 liste di riferimento a Forza Italia, ed ha espresso il sindaco. Con 13.521 voti Calderone è stato il secondo nella lista forzista alle Regionali 2017, è al suo primo mandato e vanta all’attivo 45 disegni di legge da primo firmatario, 25 da cofirmatario, 44 interrogazioni parlamentari, 11 interpellanze, 60 mozioni, 41 ordini del giorno.
“L’ho detto, sono un deputato del territorio……questi sono i numeri… Sì, mi ricandiderò all’Ars, l’esperienza mi è piaciuta perché un deputato può veramente incidere sul territorio, voglio continuare a farlo. Il mio lo definisco un mandato di rodaggio e visti i risultati voglio proseguire in questa direzione. Sono stato uno dei più produttivi”.
Non dà voti né alla giunta Musumeci né all’Ars perché per sua natura di avvocato non giudica, ma se gli chiedi quale sia la cosa più bella che ha fatto dal 2017 ad oggi non ha dubbi: “Ho scritto la legge che ha consentito, proprio oggi che stiamo parlando, di poter somministrare al piccolo Luca malato di Sma 1 il farmaco Zogelsma che altrimenti non avrebbe avuto. Una legge per lui e per i bambini come lui. Ne vado fiero”.
E la cosa che non farebbe più: “Non rivoterei più l’aumento dello stipendio al portavoce di Musumeci. Un errore che tornando indietro non farei”.
Si considera sereno sulla prossima vittoria del centro destra in Sicilia e non vede avvisaglie di fratture insanabili nella coalizione. E’ stato eletto in Forza Italia e lì è rimasto: “Per me il vincolo di mandato è un onore, se cambio partito mi dimetto piuttosto….Certo, ho avuto momenti difficili dopo l’elezione ma non ho mai flirtato con nessuno”.
La tensione più alta è stata alla vigilia delle Politiche del marzo 2018, pochi mesi dopo le Regionali del novembre 2017, quando le candidature schierate nel messinese scatenarono polemiche e Calderone non nascose perplessità su alcuni nomi.
“Mi sono molto arrabbiato e l’ho anche detto chiaramente sulle candidature di Mariella Gullo, Elisabetta Formica e Nino Germanà che oggi non sono più con Forza Italia. Ne consegue che tanto torto non avevo quando dicevo alcune cose…. Invece Matilde Siracusano è un ottimo deputato e quando vado a Roma per qualsiasi problematica mi accorgo che è ascoltata, è arrivata a farsi sentire ed a pesare. Anche Urania Papatheu è un’ottima senatrice, lavora molto nel territorio, nella zona jonica. Fino a pochi minuti fa mi ha telefonato per una criticità all’ospedale di Taormina”.
Calderone pronto al bis con Forza Italia nel 2022, anzi, si dice certo che la lista confermerà due eletti all’Ars perché è radicata in provincia ed a Messina. Quanto ai probabili avversari del centro destra è presto per far nomi. Tranne Cateno De Luca che da un po’ agita le acque.
“Cateno ha un suo seguito, non è una candidatura da sottovalutare assolutamente. Certo io oggi non posso sapere cosa farà, lo sapremo quando Cateno stesso saprà cosa fare….è imprevedibile, ma attenti a non sottovalutarlo mai”.