Società

Cambio aria…in carcere. Da Gazzi un ponte verso il mondo del lavoro per i detenuti

MESSINA – Trovare lavoro con la fedina penale macchiata, magari dopo anni di carcere? E’ difficile, ma possibile. Ed è forse meno difficile se il carcere dove stai scontando la tua pena è quello messinese di Gazzi. Perché qui, tra le mura della casa circondariale affidata alla direttrice Angela Sciavicco, da anni si lavora per assicurare un futuro diverso a chi passa per le celle. Qui tanti detenuti hanno seguito corsi di formazione professionale, hanno conseguito il diploma e oggi alcuni di loro si preparano alla laurea, grazie alla collaborazione con l’Università di Messina. Qualcuno ha già cominciato a lavorare, nei momenti di semi libertà, grazie alla convezione con Messina Servizi Bene Comune.

Per questo il momento organizzato per i detenuti uomini dalla direzione e dal Cpia, il centro di formazione per adulti di Messina, diretto da Giovanni Galvagno, è stato seguito da tutti loro con molta attenzione. Cambio…aria il titolo significativo dato all’incontro. Accanto al formatore c’erano la professoressa Santa Pio, da tempo impegnata nella formazione in carcere, la consulente del lavoro Ketty Fisichella, il presidente della cooperativa sociale Verde Speranza Onlus Lino Arena e la presidente di Messina Servizi Mariagrazia Interdonato. Presente in sala, nell’area del Piccolo Shakespeare che solitamente ospita le attività teatrali, la responsabile dell’area trattamentale Letizia Vezzosi.

I detenuti hanno quindi appreso come si compila un curriculum, come ci si deve rapportare ai colloqui di lavoro, quali sono le principali opportunità di inserimento attuali, come si può arricchire il proprio curriculum sia in carcere che una volta fuori, grazie ai tirocini di inclusione sociale.

Come quello effettuato da alcuni a Messina Servizi, appunto. Una esperienza che è stata illustrata per spiegare la cosa più importante dell’incontro, accanto all’aspetto legato agli strumenti di orientamento veri e propri. Ovvero ridare fiducia a chi sta finendo di scontare la propria pena, spiegando che vincere i pregiudizi nei confronti di un detenuto o ex detenuto è possibile. Non è stato facile per chi ha praticato i tirocini nella municipalizzata inserirsi, infatti, e all’inizio il rapporto coi colleghi non era semplice. Quando il tirocinio è terminato, però, anche chi aveva guardato a loro con diffidenza, inizialmente, si è rivelato molto dispiaciuto di vedere il “collega” andare via. Perché “costruire ponti verso il futuro” si può, come ha detto la direttrice Sciavicco.