Sono state accolte le dimissioni del capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale, Giuseppe Capurro, che però resta in carica come consigliere comunale. Capurro aveva ricevuto nei giorni scorsi un avviso di garanzia per i reati di truffa e falso. "Mi è stata notificata un'informazione di garanzia – dichiara Capurro – non certo una condanna, con la quale la Procura della Repubblica di Messina mi comunica che svolge indagini (in verità dal 2011) al fine di accertare nei miei confronti i reati di truffa e falso. Ho contattato immediatamente il coordinatore cittadino del PDL, on. Garofalo, per comunicare le mie dimissioni dalla carica di capogruppo. La vicenda riguarda il rapporto di lavoro che ho intrattenuto sino al mese di febbraio del 2011. Secondo la tesi accusatoria avrei, pur nel rispetto della legge vigente, tratto in inganno il Comune di Messina tenuto a rimborsare al datore di lavoro le assenze per motivi istituzionali. Mi difenderò nel processo dagli addebiti, consapevole di aver agito nel rispetto della legge che dal 2000 si applica a tutti gli amministratori dei Comuni siciliani. Comprendo pure che, per chi svolge attività politica, anche un semplice avviso di garanzia impone un passo indietro. Già nel mese di febbraio del 2011 avevo interrotto il rapporto di lavoro che intrattenevo da meno di due anni. In un mondo in cui nessuno, prima di eventuali rinvii a giudizio o peggio di sentenze definitive , lascia qualsiasi incarico, ritengo di aver già dato prova di serietà. Il tempo, in questo caso, sarà galantuomo". E sulla questione riguardante i rimborsi che i Consiglieri comunali e provinciali, dipendenti di Aziende private, ottengono dall’Ente locale quando si assentano dal lavoro, è intervenuto anche il sindaco, Giuseppe Buzzanca: "Non spetta a me stabilire – sottolinea Buzzanca – se quello che pare sia un fenomeno diffuso in tutta la Sicilia sia o meno legale. La possibilità è certamente prevista dalla legge. Occorre, tuttavia, distinguere se quello che è previsto dalla legge è anche eticamente corretto. A maggior ragione se questo accade in un momento particolarmente delicato e grave quale quello che vivono tutte le Istituzioni dal punto di vista economico/ finanziario. Mentre si discute sacrifici ed aumento di tasse, infatti, quello che comunque appare un privilegio, a proposito di tagli ai costi della politica, non è tollerabile dai Cittadini. Auspico, pertanto, – conclude Buzzanca – che prevalga il senso di responsabilità e si chiuda definitivamente l’uso distorto di un principio che, seppur previsto dalla legge, non fa bene alla buona politica."