Appena mercoledì il presidente Crocetta aveva annunciato entro oggi un intervento per la Camera di commercio e in tempi brevissimi l’insediamento del Consiglio camerale della Camera di commercio, nell’ambito di quello che è diventato un scontro sulle sorti dell’Ente. Oggi l’assessore regionale alle attività produttive Linda Vancheri fa quanto aveva peraltro già lasciato intendere alla luce di alcuni elementi che potrebbero ravvisare l’intervento della magistratura (ovvero cifre relative agli iscritti che non risulterebbero coincidenti con la realtà) e avvia il procedimento di annullamento per l’insediamento.
La nota, firmata dal direttore generale del dipartimento Alessandro Ferrara è indirizzata a tutte le parti interessate: Confindustria, Confimprese, Confcommercio, Cna, Confesercenti, Fapi, Legacoop, Confcoop, Ust Cisl, Sada-Casartigiani, AGCI, Adoc, Adiconsum, Ania, Abi, Camera di commecio, Consulta.
Nella nota il dipartimento ripercorre le fasi di una vicenda finita anche all’attenzione del Tar, sin dalla nota del 9 ottobre 2013 con la quale l’assessorato regionale aveva richiesto alla Camera di commercio di Messina di effettuare una verifica in merito alle dichiarazioni rilasciate dalle associazioni di categoria ai fini della partecipazione alla procedura per l’attribuzione dei seggi nel consiglio camerale, passaggio chiaramente indispensabile per l’insediamento (anche alla luce degli equilibri tra le varie componenti in vista della successiva elezione degli organismi elettivi).
Più di un anno e mezzo fa quindi la Regione aveva richiesto all’Ente dello Stretto di effettuare una verifica in merito alla “veridicità” delle dichiarazioni rese dalle singole Associazioni di categoria quanto a “consistenza reale” di iscritti e quindi di imprese realmente “in vita”. Alcuni mesi dopo la Camera di commercio risponde e dice che sì, si sono riscontrate alcune difformità (circa 6 mila imprese fantasma).
“Nella nota n°954 del 13 gennaio 2014 la Camera di commercio comunica che si “sono riscontrate varie difformità in relazione alle verifiche sugli elenchi prodotti dalle Associazioni di categoria partecipanti alle procedure di rinnovo” scrive oggi il direttore generale del dipartimento con riferimento al fatto che sono state rilevate una serie di “imprese fantasma” il cui numero avrebbe falsato sia gli equilibri interni che la reale situazione territoriale. Da allora nonostante i solleciti dalla Camera di commercio nella primavera e nell’estate dello scorso anno l’Inps di Messina (che è l’ufficio competente) non ha fornito alcuna risposta in merito alle richieste di verifica rispetto a quanto dichiarato dalle singole associazioni. L’Inps non ha risposto al sollecito inoltrato dallo stesso Assessorato regionale che, facendo riferimento alle istanze del 22 maggio e del 15 luglio presentate dalla Camera di commercio affinchè venissero trasmesse le attestazioni richieste per verificare la veridicità di dichiarazioni rese da parte delle associazioni di categoria, si è visto costretto a richiedere urgente riscontro e in caso di ulteriori ritardi sottolineare che il fatto sarà segnalato all’autorità giudiziaria. In attesa quindi dei dati dell’Inps l’assessore Vancheri non può che basarsi su quella nota del 13 gennaio 2014 con la quale il CCIAA, accerta la falsità o comunque l’erroneità delle dichiarazioni rese da alcune Associazioni.
Nel frattempo però c’è una sentenza del Tar di Catania che comporterebbe l’insediamento del Consiglio camera. Ecco che la Regione risponde “così come affermato dalla giurisprudenza l’ottemperanza ad una sentenza di annullamento per difetto di motivazione (come in questo caso) comporta solo la riedizione del potere dell’Amministrazione tramite l’adozione di un nuovo provvedimento”.
Dunque secondo il Dipartimento delle attività produttive di fatto la sentenza del Tar riporta la palla in mano all’assessore che può emettere un nuovo provvedimento. Che è quanto si appresta a fare l’assessore.
“La produzione di dichiarazioni mendaci- si legge nella comunicazione di annullamento del procedimento per l’insediamento del Consiglio camerale- o non veritiere, come quelle rilasciate dalle Associazioni di categoria nell’ambito della procedura per l’insediamento del consiglio camerale, comporta ex se la decadenza dei benefici conseguiti tramite la dichiarazione stessa”.
La nota ricorda come, sempre per la giurisprudenza nelle procedure di evidenza pubblica ogni dichiarazione non veritiera costituisce un’autonoma fattispecie di esclusione. Quel che più conta comunque per l’assessore Vancheri “è che deve essere evidenziato come risulti prevalente l’interesse pubblico alla corretta formazione dell’organo di governo della Camera di commercio fondato sulla corretta rappresentazione dei dati utili per la pesatura delle associazioni di categoria”.
Al fine quindi di dotare l’Ente camerale degli organi di amministrazione e di governo risulta imprescindibile consumare prima un passaggio divenuto obbligatorio dopo la nota del gennaio del 2014 e cioè la verifica sulle eventuali dichiarazioni false che avrebbero alterato l’intero procedimento e quindi l’esito finale qualora si fosse proceduto. La Vancheri intende quindi procedere al rinnovo del Consiglio camerale, ed anche celermente, ma non in base a dati che non sono stati verificati e che anzi, possono essere basati su dichiarazioni mendaci. Pertanto, scrive il direttore generale Ferrara: “Pur ribadendo l’obbligatorietà dell’annullamento in ragione delle riscontrate falsità delle dichiarazioni rese, per le motivazioni suddette,a fronte dell’interesse pubblico alla corretta e legittima rappresentazione delle associazioni nel consiglio camerale, d’altra parte l’interesse dei destinatari del provvedimento da annullare risultano adeguatamente garantite con la riedizione della procedura di rinnovo”. Il dipartimento comunica quindi: “l’avvio del procedimento d’annullamento del D.A. n° 193/GAB del 2 agosto 2013 per le motivazioni suddette”.
L’assessore Vancheri annulla quindi l’insediamento del Consiglio camerale ma fa capire come l’obiettivo sia procedere dopo la verifica dei dati reali, ad un successivo rinnovo della procedura. La comunicazione di oggi va in direzione opposta a quella annunciata ai quattro venti dal presidente Crocetta che, mercoledì aveva annunciato un insediamento entro la giornata di oggi, confermando peraltro quanto già annunciato una prima volta, sempre a Messina quindi giorni fa.
Quindi o il presidente non ne aveva parlato in modo approfondito con l’esponente della sua giunta o si è “lasciato andare” con impegni che evidentemente non ha potuto mantenere, almeno fino ad ora.
Rosaria Brancato