Non sono bastati quattro anni di amministrazione Accorinti e quattro assessori con delega al patrimonio (Signorino, Cucinotta, Pino ed Eller) per consentire al Comune di incassare gli introiti derivanti dagli impianti pubblicitari sparsi su tutto il territorio comunale. Secondo le stime degli uffici, Palazzo Zanca rinuncia a circa 1,8 milioni di euro all’anno, andando incontro – come ha più volte sottolineato anche l'ex dirigente del dipartimento Patrimonio Natale Castronovo – a danno erariale.
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Il problema del mancato incasso potrebbe adesso essere risolto con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della delibera di giunta che modifica quella parte del regolamento Cosap attinente all’impiantistica pubblicitaria giudicata illegittima prima dal Tar e poi anche dal Cga. Dopo vari impedimenti che ne hanno bloccato l’iter, la proposta dell’esecutivo comunale – data febbraio 2016 e firmata dall’allora assessore competente Sebastiano Pino (che ha poi dovuto passare la delega al patrimonio a Luca Eller) – è stata esitata con parere favorevole dalla IX Commissione consiliare lo scorso 20 gennaio.
Nello specifico, il provvedimento varato dalla giunta Accorinti cassa l’articolo 4 comma 4 del Regolamento Cosap, in virtù del quale per calcolare il canone di occupazione suolo per gli impianti si tenevano in considerazione i metri lineari della proiezione a terra piuttosto che i metri quadrati che effettivamente quantificano l’area occupata. Con la modifica apportata si torna ai metri quadrati e si fissa a 1,4 il coefficiente previsto per calcolare le tariffe dell’impiantistica pubblicitaria.
L’atto è già incardinato all’Ordine del giorno del Civico Consesso ma non è ancora approdato in Aula per il dibattito e la votazione, con il risultato che il Comune continua a non incassare un euro.
Dopo le dimissioni di Luca Eller e in attesa dell’annunciata rimodulazione delle deleghe, il patrimonio è oggi nelle mani del sindaco Renato Accorinti e agli atti non risulta alcuna nota di sollecito nei confronti del Consiglio Comunale.
Raggiunta telefonicamente, la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile – che già nel 2015 si era fatta promotrice di una delibera per modificare il regolamento Cosap al fine di adeguarlo a quanto stabilito dalle sentenze dei tribunali amministrativi, incontrando però lo stop della Ragioneria di palazzo Zanca – assicura che la delibera verrà sottoposta all’attenzione deli consiglieri comunali il prima possibile.
Il Comune deve al più presto correre ai ripari, perché non può più permettersi di perdere ulteriore tempo e rinunciare alle entrate legate ai canoni che le agenzie pubblicitarie dovrebbero pagare per gli impianti che si trovano sul suolo pubblico.
Una volta risolto questo nodo, a Palazzo Zanca bisognerà anche pensare a rimettere mano all’intero Regolamento Cosap, risalente al 2011, le cui tariffe esose sono finite nel mirino di commercianti, promotori di numerose azioni legali nei confronti del Comune. La questione dovrà essere affrontata dal prossimo assessore al patrimonio. Sempre che il sindaco si decida a ridistribuire le deleghe in modo da garantire la massima efficienza amministrativa in questo ultimo anno che resta prima della scadenza del mandato elettorale iniziato nel 2013.
Danila La Torre