Un film già visto. I vertici aziendali espongono il grave quadro di crisi e le organizzazioni sindacali protestano. Ieri, al tavolo convocato a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico, si è discusso della volontà da parte dell’azienda Intermarine – Rodriquez di mettere in mobilità 31 dei 65 lavoratori che operano nei cantieri navali messinesi.
All’incontro era presente il vicesindaco Guido Signorino, che ha espresso la posizione dell’amministrazione comunale: “Esprimiamo grande preoccupazione per il rischio di nuove perdite di posti di lavoro: abbiamo sempre agito per evitare licenziamenti e nuova disoccupazione in città e chiediamo a tutti gli attori di adoperarsi per recuperare adeguati livelli di attività e, per conseguenza, mantenere gli attuali livelli occupazionali. La riduzione del cantiere Rodriquez-Intermarine sarebbe un grave arretramento per l’economia messinese. Riteniamo che il cantiere dovrebbe perseguire con decisione la via dell’incremento delle commesse anche nei settori della riparazione e manutenzione, valutando ogni spazio di mercato, inclusa la possibilità di mantenere (o incrementare) l’operatività piena della struttura, anche con il concorso di altri operatori”.
L’amministrazione comunale, anche con il concerto della Regione – prosegue Signorino – “si adopererà per facilitare i contatti con soggetti eventualmente interessati a integrare le attività del cantiere con le modalità più varie, accrescendo i livelli produttivi”.
“Va tenuta in debita considerazione – dice ancora il vicesindaco – la disponibilità mostrata dai sindacati a forme di mobilità geografica temporanea presso altri cantieri dell’azienda, la quale potrebbe così soddisfare le sue esigenze produttive ricorrendo alla manodopera locale anziché al lavoro interinale”. In relazione agli scenari strategici di lungo periodo del cantiere, invece, “abbiamo chiesto all’azienda di chiarire quali siano le reali prospettive di mercato dell’aliscafo ad ala immersa che, secondo le indicazioni tecniche dei progettisti, costituirebbe il superamento del tradizionale aliscafo”.
Dopo un ampio e articolato confronto tra le parti, il tavolo è stato aggiornato all’ultima decade di luglio, al fine di consentire a tutti una valutazione delle effettive opportunità per una soluzione positiva della vertenza. “È necessario – conclude Signorino – evitare la perdita dei posti di lavoro nei cantieri Rodriquez-Intermarine e questo obiettivo richiede che tutti si adoperino per il recupero di una prospettiva stabile di lungo periodo. Serve riposizionare i cantieri verso l’incremento delle attività di riparazione e manutenzione e, nello stesso tempo, definire una visione di prospettiva solida. Se il progetto dell’aliscafo ad ala immersa ha un reale futuro, occorre capire come mai questo prodotto, allo studio ormai da più di dieci anni, non è riuscito ad affermarsi e ad uscire dalla fase prototipale. In ogni caso, occorre che tutti ci adoperiamo per incrementare i livelli produttivi del cantiere e appare particolarmente apprezzabile la disponibilità dei lavoratori a concordare con l’azienda fasi di mobilità geografica temporanea presso altri stabilimenti aziendale, consentendo nel frattempo la più ampia esplorazione per nuove commesse e per il rilancio dell’attività produttiva del cantiere messinese”.
De Leo (Fismic) e Rizzo (Uilm), insieme alla Rsu ed ai lavoratori, hanno contestato duramente la posizione aziendale che insiste nel voler procedere con il licenziamento (collocazione in mobilità) di 31 lavoratori sui 65 in forza al cantiere navale – evidenziando che "la posizione aziendale è inaccettabile, poiché non è credibile l’assestamento di un cantiere navale, che vuole rilanciare in attesa di nuove commesse, con i soli 34 lavoratori che resterebbero".