Mamma e papà quando lo hanno concepito lo sognavano “maggioritario” (un bimbetto bipolare insomma), ma al momento del parto si sono accorti d’aver generato un “proporzionale” (i gemelli del quadripartito). Renzi e Berlusconi erano convinti d’aver piantato il seme di un cespuglio di rose e si sono ritrovati un mazzo di carciofi. Sono stata tra quanti erano contrari all’Italicum (ho seguito con interesse le battaglie portate avanti dall’ex senatore Palumbo che hanno portato alla dichiarazione d’incostituzionalità). Allo stesso modo sono stata per il no al Referendum del 4 dicembre 2016 e ho sempre ritenuto il Rosatellum la peggiore di tutte le leggi elettorali degli ultimi tempi. Al suo cospetto persino il Porcellum è una legge decente. Non serviva andare da un mago per capire che l’esito delle urne sarebbe stato il caos, ma tant’è l’arroganza ha avuto la meglio.
Siamo andati a votare convinti che il Paese stava viaggiando verso il bipartitismo e invece ci siamo ritrovati un Parlamento che sembra il gemello brutto del proporzionale. Con la differenza che quando in Italia c’era il proporzionale tutti i partiti ne erano consapevoli e facevano campagne elettorali più light sapendo che alla fine con qualcuno ti dovevi alleare. Non si prendevano a colpi di clava fino alle urne.
La campagna elettorale per le Politiche invece è stata una guerra.
I 5stelle la parola più carina che hanno detto ai Dem è stata pdioti, Salvini considera Renzi alla stregua di Attila, per Berlusconi i grillini sono un mix di ignoranza e tendenza alla dittatura. Il nome Maria Elena Boschi scatenava oceani di insulti.
Chiuse le urne il risultato è che la coalizione di centro destra con il 37% è la più votata, il M5S è il primo partito con la conseguenza che entrambi rivendicano la titolarità nella formazione del governo. Tutti d’accordo sono d’accordo su un fatto: il Pd ha perso. Se però Renzi dichiara: abbiamo perso e dobbiamo stare all’opposizione e non accomodati nelle poltrone insieme ai 5Stelle, lo prendono per pazzo.
Dopo due mesi di caos più che il presidente Mattarella all’Italia serve un miracolo.
Le manovre di formazione del governo somigliano alle liti tra due futuri sposi nel provare a fare gli inviti per la cerimonia e mettere nello stesso tavolo parenti che si detestano. Il vecchio prozio che adora il “karaoke quando parla Salvini” lo devi mettere il più possibile lontano dal giovane nipote Di Maio, devi convincere la cugina acida che “se viene tuo cognato con cui ho litigato 8 anni fa” tutto sommato non è la fine del mondo. Una missione impossibile perché per quanto ci provi c’è sempre qualcuno che finisce nell’angolo o nel tavolo con i bambini. E se la lega al dito.
Dopo due mesi è impossibile ipotizzare che tipo di governo verrà fuori, se non quello del “boh??”.
Il M5S vuole la Lega ma non Forza Italia, oppure il Pd ma in disparte, il Pd vuole il M5S senza fare la figuraccia dell’ attaccamento alle poltrone, la Lega vorrebbe il M5S e che Berlusconi svanisse nel nulla per magia, Forza Italia vorrebbe il Pd senza che nessuno gridi all’inciucio, oppure il M5S senza Di Maio, il Pd il M5S ma con Fico, il M5S vuole il Pd senza Renzi, anche il Pd vorrebbe il Pd senza Renzi e Renzi vorrebbe un Pd senza i Pd. E’ un triangolo senza possibilità che si trasformi in un cerchio.
E’ il triangolo delle Bermude, chi ci finisce dentro è perduto.
Tornare alle urne a giugno sarebbe da irresponsabili anche perché con il Rosatellum il risultato non cambierebbe. Ho seri dubbi inoltre che un Parlamento con tanti nuovi eletti ci siano deputati entusiasti di tornare al voto subito (e del resto trovo anche giusto che chi è stato eletto porti avanti il mandato).
Il Paese ha urgente bisogno di un governo. Ci sono una lunga serie di ipotesi: governo di tregua, governo del Presidente, governo di transizione, governo di tecnici, governo affidato ad una figura terza. Abbiamo già avuto un governo di tecnici con Mario Monti e a noi cittadini normali bruciano ancora le ferite. Abbiamo accettato che l’Europa ci imponesse un governo di tecnici con Monti e la Fornero e ancora ne paghiamo le conseguenze. C’è chi ipotizza un M5S-Lega con l’appoggio esterno di Forza Italia, o un governo di minoranza affidato al centro destra o un centro destra con appoggio esterno del Pd o del M5S. All’appello manca solo il governo a giorni alterni, la riesumazione di qualche statista illustre oppure un premier preso in leasing all’estero.
Mai e poi mai avrei pensato di dover dire che ha ragione Salvini (dopo aver scritto questa frase chiederò un esorcismo) ma non sbaglia quando dichiara: "Sì a un governo che si faccia carico di fare in fretta e bene poche cose. No a governi guidati da dame di compagnia della Commissione europea: siamo nell'anticamera di una dittatura, bisogna avere coraggio di dire no a Bruxelles. Sì a legge elettorale che mandi al governo chi prende un voto in più, come le regionali. E poi "bloccare Iva e accise rispettando i parametri europei, e andare a Bruxelles a dire che prima viene l'interesse nazionale, iniziando a respingere il nuovo bilancio Ue". Aggiungerei anche leggi per il sistema del lavoro e l’abbassamento delle tasse che sono indegne di un Paese civile. No ad un “Monti 2.0”, sì ad una legge elettorale che decida chi ci governa. Decidete una volta per tutti se volete il proporzionale o il bipartitismo. Per una volta mettete da parte i vostri desideri di autoconservazione e pensate invece al bene del Paese. Chi perde va all’opposizione e non cerca scorciatoie. Perdere è una cosa normale ed è anche sana perché fa riflettere sui propri errori.
Negli Stati Uniti ed in decine di altri Paesi del mondo chi perde va all’opposizione e chi vince governa. Mischiare le carte non è sano. Cinque anni non rappresentano l’eternità, ci si ritrova un po' più vecchi e più saggi. Ho trovato assai strano che per il M5S aprire due forni, come nell’era Dc, venga considerato normale per chi ha fatto una campagna elettorale senza voler neanche affrontare un faccia a faccia con il segretario nazionale del Pd. Dite che cosa volete ma ditelo subito.
Altrimenti si torni al proporzionale insomma, con le correnti della Dc che si dividevano col Cencelli i ministri, i comunisti che si accontentavano dello strapuntino e i socialisti rampanti. Basta che decidete.
Temo però che dietro la porta ci sia solo il governo del “Booohhh?”.
Rosaria Brancato