Gravissimo stato di abbandono, malfuzionamento generale dell’impianto e mancanza della disinfestazione delle acque. Sono questi i motivi principali alla base del sequestro del depuratore comunale di Acqualadrone, firmato dal Sostituto Procuratore Piero Vinci. Oltre ai sigilli, sono scattate le denunce per tutti i responsabili.
L’attività, coordinata dalla Repubblica di Messina, è stata messa in atto dai militari della Capitaneria di Porto – Autorità Marittima dello Stretto.
A pochi giorni dal sequestro del depuratore comunale di San Saba, dunque, giunge anche quello di un’altra frazione della costa tirrenica. Secondo quanto accertato, sono diverse le disfunzioni riscontrate anche nella gestione degli stessi rifiuti, così come nella documentazione prevista dal Codice Ambientale.