Prosegue l’operazione Mare Sicuro 2013” avviata a inizio giugno dalla Capitaneria di Porto e che ha come obiettivo quello di verificare il corretto utilizzo delle aree demaniali marittime e degli stabilimenti balneari ed il corretto impiego delle moto d’acqua, la velocità delle imbarcazioni e le attività subacquee.
La costante presenza della capitaneria ha salvato il conducente di un veliero che è affondato a 3 miglia a largo di Barcellona, mentre nelle acque di Capo Milazzo è stato salvato un sub che aveva accusato alcuni malori durante un immersione.
Numerosi sono stati invece i controlli effettuati dal personale della Capitaneria di porto di Milazzo da Villafranca a Castel di Tusa. Controllate 30 unità navali (sia da diporto che da pesca), 30 stabilimenti balneari ed altrettante spiagge libere.
Sei sono stati i verbali di illecito amministrativo elevati a carico di gestori di stabilimenti balneari a Rometta, Venetico, Milazzo e Terme Vigliatore, in particolare in quattro casi non erano state posizionate le boe di segnalazione del limite delle acque sicure, mentre in altri due casi era assente il servizio di salvamento.
Tutti i contravventori saranno costretti a pagare una somma pari a € 1032,00, mentre per la mancanza del servizio di salvamento i gestori sono stati diffidati all’immediato ripristino dello stesso a pena della chiusura dell’esercizio commerciale.
Un verbale di illecito amministrativo è stato, poi, elevato a carico di un conducente di acquascooter che nello specchio acqueo antistante Croce di Mare a Milazzo navigava all’interno della zona di mare adibita alla balneazione ed era inoltre sprovvisto di idoneo estintore portatile: nei suoi confronti sono stati elevati due verbali, entrambi pari a € 172; analoga sanzione è stata elevata nei confronti di un conduttore di unità da diporto che aveva raggiunto la riva con il motore in funzione a Venetico.
Non sono mancati, infine, i controlli per il rispetto della normativa ambientale che ha condotto all’elevazione di un verbale di illecito amministrativo nei confronti di un comune costiero che non era in possesso di valida autorizzazione allo scarico dei reflui fognari.