Sono padre e figlio, di 58 e 35 anni, i due uomini arrestati dai Carabinieri dopo una perquisizione nella loro abitazione di San Filippo Superiore, dove è saltato fuori un vero e proprio arsenale. In casa dei due i militari hanno infatti trovato e sequestrato 2 fucili, regolarmente dichiarati, anche se non custoditi come avrebbero dovuto, poi altri tre fucili in un capannone per gli attrezzi.
Di questi ultimi, non dichiarati, uno era stato costruito artigianalmente; una vera e propria arma clandestina, composta da un tubo di piccolo diametro assemblato con un calcio in legno fatto a mano ed un meccanismo di scatto rudimentale, ma funzionante.
Nascoste in più punti all’interno dell’abitazione c’erano inoltre delle munizioni in calibro 36, perfettamente compatibili con le dimensioni della camera di cartuccia e quindi idonee ad essere sparate con quell’arma. Oltre a queste, è stata trovata una ingente quantità di cartucce per fucile, circa cinquecento suddivise per i vari calibri delle armi presenti in casa ed alcune di genere vietato.
All’interno di un mobile dentro casa, invece, è stato rinvenuto un revolver a salve al quale era stato rimosso il tappo rosso all’estremità della canna. Tutto il materiale è stato inviato ai laboratori dei Ris anche per valutare se sono state usate di recente. I due, rinchiusi in carcere, sono accusati di detenzione illegale d'arma. Al vaglio l'ipotesi che possano essere collegati alla gambizzazione dell'incensurato, ferito con un fucile a pallettoni due sere fa proprio a San Filippo. Prorio durante i controlli a tappeto effettuati subito dopo il fatto è saltato fuori l'arsenale casalingo di padre e figlio.
Alessandra Serio