Forse pensavano di averla fatta franca i responsabili della bomba esplosa la sera del 5 febbraio scorso davanti al negozio di abbigliamento Primigi Store di Santa Teresa Riva. Invece a sei mesi di distanza la compagnia dei Carabinieri di Taormina, ai comandi del Capitano Arcangelo Maiello, ha chiuso il cerchio e arrestato a Siracusa i cugini Giuseppe Forte, 43 anni e Christian Maria Terranova, 28 anni. Secondo la Procura di Messina, il primo sarebbe il mandante, mentre il più giovane l’esecutore materiale. Adesso sono in carcere con le accuse di devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo in concorso tra loro e con una terza persona allo stato non identificata.
L’inchiesta che li ha inchiodati è partita subito, quella stessa sera quando i carabinieri santateresini, guidati dal luogotenente Maurizio La Monica, sono arrivati sul posto e hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della zona, in particolare quelle di un negozio vicino l’esercizio commerciale colpito, che ha ripreso praticamente tutta la sequenza: due uomini su una Nissan Micra bianca hanno parcheggiato il mezzo nell’adiacente via Landro, sono scesi, hanno prelevato una busta da un terzo soggetto, oggi ricercato. Poi uno di loro,a volto coperto, è corso verso il negozio ed ha lasciato la busta davanti la vetrina del Primigi, innescando la miccia. Poi è tornato di corsa verso l’autovettura dove il complice che lo attendeva è partito immediatamente in direzione Catania. La deflagrazione, accompagnata da un assordante boato, oltre a disintegrare la vetrina dell'esercizio, ha danneggiato due automobili parcheggiate davanti, alcune altre vetrine della zona, interessando anche le facciate dei palazzi circostanti che riportavano delle evidenti lesioni.
L’esame delle immagini ha consentito di rilevare alcune caratteristiche peculiari dell’autovettura utilizzata che la rendevano identificabile perché non aveva il passaruota anteriore sinistro e lo stop posteriore collocato sul portellone non era funzionante.
I militari hanno pertanto, visionato numerosi sistemi di videosorveglianza installati negli esercizi commerciali e lungo le arterie che collegano S. Teresa con Furci fino al casello autostradale di Roccalumera e sono riusciti ad individuare la Nissan Micra utilizzata dai malfattori estrapolandone la targa. Dagli approfondimenti investigativi è emerso che l’autovettura era munita di sistema Gps collegato al contratto assicurativo e, pertanto, sono stati acquisiti i dati di posizionamento dell’auto registrati dal sistema di localizzazione. L’incrocio dei dati dei tabulati telefonicicon quelli registrati dal sistema Gps installato sulla Nissan Micra, confermavano la presenza dei due cugini a Santa Teresa, proveniente da Siracusa.
Le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno poi svelato il movente. I siracusani erano infatti colleghi dello stesso titolare del negozio di Santa Teresa, che era diventato capo area nel messinese e si “espandeva” nella catena Primigi, tanto da ridurre le forniture dall’azienda madre ai negozi di Siracusa.
Il materiale raccolto dai Carabinieri ha convinto il sostituto procuratore Marco Accolla a chiedere e ottenere l'arresto dei due siracusani. Adesso si lavora per individuare il terzo complice che ha fornito loro la bomba rudimentale.