Nessuna avance alla moglie di Cosimo Falliti, nessuna discussione al culmine della quale la vittima sarebbe stata ferita accidentalmente. La versione del ventottenne di Rometta colpito da una coltellata, domenica scorsa, è molto diversa da quella fornita dal messinese arrestato dai Carabinieri.
"Attendiamo fiduciosi il lavoro degli investigatori che certamente chiariranno tutti gli aspetti di questa vicenda, è peró intanto d'obbligo precisare alcune circostanze", spiega l'avvocato Nino Cacia, legale del malcapitato: "Il mio assistito ha subito il fendente senza che vi fosse stata alcuna oprecedente discussione con Falliti il quale, contrariamente a quanto da questi sostenuto, ha estratto il coltello con la precipua volontà di colpirlo".
Il fatto risale alla tarda serata del tre maggio: quando i carabinieri sono arrivati, Falliti si era appena convinto a posare il coltello, attorniato da parenti e vicini di casa. Il ragazzo preso di mira era fuggito a gambe levate, rifugiandosi nel greto del torrente per evitare ulteriori colpi e, una volta che i militari hanno bloccato il messinese, è stato accompagnato all'ospedale di Milazzo dove è stato medicato.
Il giovane ha raccontato agli investigatori che Faliti era passato insieme alla moglie ed alti amici poco prima nell'androne del condominio, non aveva ricambiato il suo saluto e alla richiesta del perché in aveva risposto dicendo che avrebbero chiarito di lì a poco. Sarebbe tornato armato di coltello, sferrando a bruciapelo la coltellata al ragazzo.