Sotto la lente per truffe alle assicurazioni anche due noti fiduciari delle compagnie. Scoperti falsi verbali di pronto soccorso dell'ospedale Piemonte.
Sono 11 gli indagati, e tra loro ci sono due periti, sospettati di aver truffato diverse compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali.
Tutto ruota intorno alla coppia Rosaria Mazza e Francesco Patanè. I due figurano in tutti i sinistri finiti sotto la lente della Procura di Messina: per lo più investimenti di pedoni, mai avvenuti, per i quali sono state avanzate richieste di indennizzo, in alcuni casi corredati da certificati di pronto soccorso falsati. I due presentavano falsi cid anche per piccole cifre di risarcimento.
Mini truffe che non hanno peró consentito agli organizzatori di sfuggire agli investigatori, anche perché alcuni di loro erano già stati coinvolti in precedenti inchieste dello stesso tipo, in particolare in “Strike”. Tra i vari casi, anche quello, eclatante, di una ferita da colpo di pistola spacciata per lesione sa sinistro.
Insieme ai coniugi e al perito Tricomo, indagati anche Carlo Fava, Giovanni Napoli, Francesco Conti, Carlo De Salvo, Roberto Ciotto, Fabrizio Cardile, Francesco Cucinotta.
L’articolo cita la presenza di due “periti assicurativi”. Si ricorda che la legge attribuisce tale allocuzione unicamente a coloro che sono abilitati all’accertamento ed alla stima dei danni derivanti dalla circolazione stradale e dei natanti, senza implicare, peraltro, una dipendenza o un collegamento con un’impresa assicurativa bensì il campo di conoscenze tecnico-giuridiche. Il professionista citato, non compare nelle liste del Ruolo Periti Assicurativi e, leggendo tra le righe, pare che i soggetti indicati operino in attività diverse dalla nostra. Il titolo è fuorviante. E’ così sempre necessario dare risalto ad un articolo gettando fango su una categoria fatta, per la maggior parte, da professionisti che operano con dignità e onestà?
L’articolo cita la presenza di due “periti assicurativi”. Si ricorda che la legge attribuisce tale allocuzione unicamente a coloro che sono abilitati all’accertamento ed alla stima dei danni derivanti dalla circolazione stradale e dei natanti, senza implicare, peraltro, una dipendenza o un collegamento con un’impresa assicurativa bensì il campo di conoscenze tecnico-giuridiche. Il professionista citato, non compare nelle liste del Ruolo Periti Assicurativi e, leggendo tra le righe, pare che i soggetti indicati operino in attività diverse dalla nostra. Il titolo è fuorviante. E’ così sempre necessario dare risalto ad un articolo gettando fango su una categoria fatta, per la maggior parte, da professionisti che operano con dignità e onestà?