Hanno appena 18 e 23 anni i giovani di Altolia fermati dai Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, ai comandi del capitano Paolo Leoncini, per produzione e spaccio di stupefacenti. I ragazzi, che fino a ieri avevano la fedina penale immacolata, sono stati sorpresi a coltivare una piantagione di marijuana. A insospettirsi sono stati i militari della Stazione di Giampilieri, comandata dal Maresciallo Capo Giuseppe Curcio, che hanno notato un continuo via vai notturno in un edificio abbandonato nel cuore del villaggio.
Dopo diversi giorni di appostamenti, intorno alla mezzanotte di venerdì è scattato il blitz: dopo aver notato i due giovani avvicinarsi alla casa, aprire la porta rimuovendo un lucchetto di cui solo loro possedevano la chiave ed entrare all’interno, i carabinieri hanno fatto irruzione scoprendoli mentre si dedicavano alla cura di 34 piante di marijuana dalle dimensioni comprese tra 80 e 120 centimetri, piantate e coltivate sia in vasi che in armadi appositamente privati di ante e cassetti, abbattuti e riempiti di terra. Per favorire la crescita delle piante, i giovani avevano inoltre posizionato 7 lampade alogene, che venivano tenute costantemente accese grazie alla corrente elettrica rubata da un allaccio abusivo all'illuminazione pubblica. La porta dell’abitazione era stata forzata e successivamente chiusa con una catena munita di lucchetto.
Impossibile per i giovani evitare a quel punto la perquisizione delle rispettive abitazioni: qui sono stati rinvenuti e sequestrati un bilancino di precisione perfettamente funzionante, 4 tritaerba con tracce di marijuana e 4 piante di marijuana dalle dimensioni comprese tra 10 e 15 centimetri a casa di uno e 3 grammi e mezzo di hashish a casa dell’altro. Denunciato un parente ventisettenne in casa del quale i carabinieri hanno trovato un tritaerba, mentre a casa di altri parenti i militari hanno sequestrato un grammo e mezzo di hashish, 15 piante di marijuana dalle dimensioni comprese tra i 15 ed i 40 centimetri.