“Il governo vuole adottare iniziative urgenti, anche in relazione al quadro scaturito dall’emergenza Covid, per dotare il Comune di Messina di poteri derogatori, al fine di facilitare la delocalizzazione delle persone che abitano nelle baraccopoli. Allo stesso tempo l’esecutivo ritiene fondamentale e non più rinviabile un’opera di bonifica e di riqualificazione dei siti interessati”.
L’ha detto la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, in audizione sul Recovery plan nelle Commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, in risposta alle sollecitazioni sul tema delle baraccopoli di Messina.
“Siamo confortati e soddisfatti per queste affermazioni, che danno speranza e prospettiva a un’intera comunità – commenta la deputata messinese Matilde Siracusano -. Forza Italia continuerà a lavorare con l’unico primario obiettivo di cancellare definitivamente lo scempio delle baraccopoli che da più di cento anni insistono su tantissime zone della città dello Stretto. Andremo avanti con convinzione e determinazione”.
Il deputato messinese dei 5 Stelle, Francesco D’Uva, ha invece chiesto alla ministra “se intende collegare alla linea ‘Interventi speciali di coesione territoriale’ del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) il progetto di risanamento delle baracche di Messina, tema che rientra tra gli obiettivi di inclusione sociale sottostanti a questa missione. Ringrazio la ministra Carfagna per la risposta. Dal canto mio, ribadisco che non farò mancare il mio contributo qualora effettivamente si decidesse di realizzare il qui auspicato lavoro di collegamento tra progetto di risanamento e Pnrr. Colgo l’occasione, inoltre, per chiedere alla ministra di tenere presente che ben due delle tre proposte di legge sul tema, già all’esame della Commissione Ambiente, individuano come soggetto attuatore del complessivo progetto di risanamento un commissario dello Stato, e ciò soprattutto in ragione della gestione fallimentare dei soggetti locali incaricati finora”.
“Ora attendo – dice il senatore Pietro Navarra – che il Governo proponga, nel primo provvedimento utile che verrà proposto in Parlamento, misure e risorse per superare il degrado delle baracche a Messina”.
Navarra denuncia anche il “disinteresse” della Regione sul tema. “Un emendamento alla finanziaria a firma dei deputati Lupo e Gucciardi che prevedeva lo stanziamento di risorse circa 200 milioni a valere sui fondi extraregionali per la bonifica e il recupero delle aree degradate della città, infatti, è stato bocciato in Commissione Bilancio dell’Ars. Nel contempo, è stato approvato un altro emendamento che autorizza la spesa annua di 500 mila euro per i prossimi 3 anni a favore dell’Agenzia Comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana della città di Messina, risorse che sembrerebbero appena sufficienti per stipendi e spese di gestione. L’emendamento del Pd sarà ripresentato in aula e, ancora una volta, vedremo se il Governo Musumeci rivolgerà la sua attenzione unicamente al funzionamento dell’Agenzia o si accorgerà delle migliaia di cittadini messinesi costretti a vivere nelle baracche”.