Economia

Caro-benzina, ora le federazioni dei gestori “pressano” la politica

REGGIO CALABRIA – Caro-benzina, qualcosa si muove.

Intanto ieri, per la prima volta dopo tanto tempo, il prezzo dei carburanti invece che salire è sceso: -0,050 euro sia per la benzina senza piombo sia per il diesel.

Proseguono poi le trattative su più fronti: da un lato quello della sensibilizzazione del mondo politico, dall’altro quello più squisitamente istituzionale.

Pressing su Fdi

Nella giornata di ieri, in particolare, rappresentanti della Faib-Confesercenti, della Fegica-Cisl e della Figisc-Confcommercio hanno incontrato una delegazione di Fratelli d’Italia (il deputato della Commissione Attività produttive della Camera Massimiliano De Toma e il deputato Marco Osnato, della Commissione Finanze della Camera).

I rappresentanti dei gestori degli impianti hanno denunciato «una situazione di grave deterioramento delle relazioni con la clientela, che fatica a comprendere le ragioni dei rincari e ne dà la responsabilità addetti sui piazzali» anziché a compagnie e titolari d’autorizzazione degli impianti, che governano le dinamiche dei prezzi.

Denunciata con forza l’escalation dei costi di gestione, per via dei rincari sui carburanti ma pure sulla bolletta elettrica; ma pure la difficoltà finanziaria per riempire i serbatoi, causa decremento delle vendite.

Accisa mobile

In forza di queste considerazioni, Faib Fegica e Figisc hanno illustrato ai parlamentari fdi le richieste già avanzate con urgenza al Parlamento. In particolare, si chiede d’applicare immediatamente la cosiddetta “accisa mobile” o anticiclica. Già da tempo, le organizzazioni di categoria hanno rivendicato un calo dell’accisa di 20 centesimi al litro, «almeno fino alla ripresa delle normali dinamiche di mercato», a loro avviso reso possibile anche dall’incremento delle entrate Iva.

Per parte loro, i parlamentari meloniani hanno assicurato di volersi attivare col ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani per perorare quantomeno «un intervento rapido finalizzato ad arginare l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia e dei carburanti».

L’interpellanza di Squeri (Fi)

Particolarmente attivo il parlamentare di Forza Italia Luca Squeri, ex presidente prima dell’Anisa (Associazione nazionale imprese servizi autostradali) e poi appunto della Figisc (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti), considerato un po’ il referente politico dei gestori.

E Squeri ha presentato un’interrogazione al ministro allo Sviluppo economico e al ministro alla Transizione ecologica su un risvolto particolare: le comunicazioni delle variazioni dei prezzi.

No a sanzioni multiple retroattive

Disciplinate dalla legge 99/2009, tali comunicazione è prevista in caso di variazione di prezzo, non in caso di prezzo invariato del carburante. Questo però, complice una circolare del Ministero per lo Sviluppo economico ritenuta poco chiara dagli addetti ai lavori, ha portato all’«applicazione di sanzioni multiple retroattive per presunte violazioni pregresse e in serie» in caso venga riscontrata «una mancata comunicazione – anche di un giorno – del prezzo dei carburanti in periodi precedenti e distanti anche alcuni mesi».

Contestata dagli organi di vigilanza pure «la non congrua “dimensione” dell’ultima cifra esposta nel prezziario rivolto al pubblico, rispetto alla quale non esiste alcuna prescrizione», evidenzia il parlamentare azzurro, sottolineando che comunque sulle dimensioni delle singole cifre, che variano in base alle attrezzature disponibili, i gestori non possono certo intervenire.

Oltre che caldeggiare un chiarimento “definitivo” sulla mancanza d’obbligo di comunicazione se il prezzo dei carburanti non ha subìto variazioni, Luca Squeri chiede ai due ministri interpellati «se non si ritenga che l’applicazione di una pena corrispondente alla somma prevista per la singola violazione moltiplicata per il numero delle violazioni contestate sia eccessivamente penalizzante per il gestore», suggerendo semmai d’applicare «un’unica sanzione, aumentata in una ragionevole percentuale», come accade in tema d’aggiornamento del registro-rifiuti.