Di seguito la lettera di un giovane messinese indirizzata al primo cittadino.
Caro Sindaco, data l’inutilità dei vari tentativi infruttuosi, diretti e indiretti per invitarla ad una maggiore compostezza (che non significa modificare i contenuti ma i toni!) nelle uscite pubbliche, le sintetizzo il problema che ritengo sia anche di facile comprensione e soluzione: Messina ha già avuto un Sindaco zallo dalle tante, troppe, uscite infelici. Non ne possiamo e vogliamo tollerare un ennesimo!
Tolte le vicende giudiziarie (rispetto alle quali non è il caso di entrare nel merito), CHIUNQUE l’abbia preceduta – eccezion fatta per Accorinti (che è riuscito a fare persino peggio, ma senza parolacce) – ha mostrato profondo rispetto per le istituzioni e l’istituzione che rappresentava (quindi i cittadini, TUTTI!). Se volessimo andare al circo, conosciamo la strada. Non abbiamo bisogno di essere derisi a livello nazionale ma apprezzati per il rigore adottato nella gestione di questo momento di crisi. Vani sono stati i solleciti a mantenere un contegno consono al ruolo che ricopre.
Ripeto, Messina non è una città “zalla”(sebbene il numero di concittadini che approvano e tollerano certi toni, certi modi, sia apprezzabile). Messina ed i messinesi non accettano l’accostamento di un augurio pasquale (specie se fatto da una persona religiosa, come lei si definisce), in un momento di tale delicatezza, ad un volgare e squallido invito. Poteva sostituire “ca**i” con “fatti” e non sarebbe successo niente. Invece ha letteralmente turbato i sentimenti religiosi di persone moderate e mediamente istruite (che non sono poche o meno degli “zalli” di cui sopra), facendoci letteralmente “intossicare” il momento, che doveva essere di composta riflessione e preghiera!!!Bastava e avanzava #iorustuacasa. Era il perfetto coniugio tra simpatia e comunicazione, con toni pacati, utile a sdrammatizzare il momento; ma è dovuto andare oltre, come sempre per l’ennesima volta.
Non so se è un problema di chi si occupa e le suggerisce strategie comunicative, o se è tutto merito suo, ma la pregherei vivamente di evitare di utilizzare vocaboli che evocano alla violenza:
1) Non siamo in GUERRA, ma nel bel mezzo di un’EMERGENZA sanitaria (mondiale e senza precedenti); 2) lei non ORDINA ma AMMINISTRA/GOVERNA (che suona leggermente meglio), le ordinanze sono atti amministrativi (non a caso); 3) il territorio NON È SUO ma lo AMMINISTRA (per gentile concessione e fino a quando si rivelerà degno di farlo); 4) se ha urgenza e necessità di incontrare il Presidente #Musumeci per determinate questioni di urgente risoluzione, si metta in macchina e vada a Palermo!!!
Cosa si aspetta che succeda? Che dopo i suoi rimproveri un Presidente di Regione (un Prefetto, un Ministro, o il Presidente del Consiglio) venga col cappello in mano a chiederle umilmente scusa per non aver tenuto in debita considerazione le sue/nostre esigenze? Ma fa sul serio? Come fa a non capire che fa molto più rumore un albero che cade che una foresta che cresce? Non pensa alla figura che fa fare alla città nei media nazionali?
Scaduto il mandato lei potrebbe tornare a Fiumedinisi o magari ad amministrare altrove ma noi restiamo qui. Con l’immagine che lei sta dando della Città. Se pensa siano stati commessi atti (magari reati) anche omissivi vada in procura. Denunci pubblicamente i fatti ma con toni umani! Vuole emettere medio tempore ordinanze nulle in partenza perché carenti di legittimazione? Continui pure! Ben vengano per prendere/perdere tempo se in cuor suo lo fa per il bene della città e della sanità pubblica ma non occorre insultare/minacciare nessuno.
Ha dalla sua, delle apprezzabili ed indubbie capacità amministrative, incomparabili con l’amministrazione che l’ha preceduta (posto che poteva essere superata anche dal peggiore degli amministratori di condominio). Cosa diamine le costerebbe moderare i toni, il linguaggio e continuare a pedalare a testa bassa? Ci sarebbero tutti i presupposti per svolgere al meglio il suo mandato e lasciare un’impronta tangibile del suo operato. Perché? In cosa spera? Che commissarino la città così può aizzare le piazze per quando si tornerà al voto? E poter forse dire (ma non è detto, perché in politica nulla è scontato, la gente ha la memoria corta, molti si vendono per una busta della spesa o un buono benzina, o la promessa dell’ultimo minuto) che la gente continua a darle fiducia, per poi riprendere da dove aveva lasciato?
Per me sta demolendo con le sue stesse mani quanto finora fatto e sta compromettendo quello che ha in programma di fare, tradendo le aspettative ed a discapito di chi ha riposto in lei fiducia, preferendola alle ultime elezioni. E questo costerà a questa disgraziata città ulteriore tempo che non ha. Dovremmo pensare tutti a correre, collaborare per recuperare il tempo perduto, per rimediare agli errori/orrori amministrativi precedenti; dovremmo affrettarci a progettare e programmare lo sviluppo nel medio-lungo termine del territorio e pensiamo a fare teatro? O ancora, pensiamo a fare braccio di ferro (nel peggiore dei modi) – non a colpi di risultati positivi, esempi di buona amministrazione – con le istituzioni insultando tutti?
Sicuramente le zone disagiate della città meritavano la sua attenzione, ma io avrei voluto vederla consegnare uova di Pasqua anche, e soprattutto, nei vari centri per anziani, nelle corsie di ospedale e nei reparti pediatrici! Avrei voluto vedere il mio Sindaco ritratto in foto davanti al cancello del Gran Camposanto chiuso mentre dona una corona di fiori ai defunti in rappresentanza della cittadinanza (impossibilitata a fare visita ai propri cari). È sempre in tempo per tornare sul pianeta Terra.
Pensi a lavorare col senso di responsabilità ed onestà che citavano in quella lettera ricevuta dalla puglia. Con umiltà, senza arroganza. L’arroganza non serve se il suo operato è davvero onesto e responsabile. La lasci agli altri. Messina ha bisogno di ben altro. Davvero.
F.to Un giovane messinese (lettera firmata)